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Ringo Starr entra nella Walk of Fame di Hollywood

Lo scorso lunedì una stella della Walk of Fame di Hollywood – che proprio in quell’occasione festeggiava il cinquantesimo anniversario dall’inaugurazione – è stata dedicata al leggendario Ringo Starr. Per festeggiare l’evento sono accorsi migliaia di fan dei Beatles. «È fico ricevere questa onorificenza di notte», ha detto Starr riferendosi all’orario dell’evento. «Dove vivo io

di david
pubblicato 10 Febbraio 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 04:34

Lo scorso lunedì una stella della Walk of Fame di Hollywood – che proprio in quell’occasione festeggiava il cinquantesimo anniversario dall’inaugurazione – è stata dedicata al leggendario Ringo Starr. Per festeggiare l’evento sono accorsi migliaia di fan dei Beatles. «È fico ricevere questa onorificenza di notte», ha detto Starr riferendosi all’orario dell’evento. «Dove vivo io le stelle vengono fuori di notte».

Una stella nella Walk of Fame era già stata assegnata all’intera band dei The Beatles nel 1998, e lo stesso onore era già toccato individualmente a John Lennon e George Harrison. Un po’ curioso constatare come l’unico “Fab-four” escluso da questo riconoscimento sia Paul McCartney. Vedendo le stelle dedicate a Lennon e Harrison, Ringo Starr ha infatti commentato: «Li amo entrambi, e voglio mandare pace e amore a tutti e due… ma non dimentichiamoci del ragazzo che adesso è in Inghilterra, Paul!».

Alla cerimonia era presente anche il cantante Ben Harper, che ha dichiarato: «La prima canzone che ho imparato a cantare da bambino è stata With a Little Help From My Friends dei Beatles, cantata da Ringo Starr. Lavorando senza conoscere fatica, come solo un bambino di dieci anni può fare, ho potuto imparare ogni inflessione vocale cantata da Ringo. E devo ammettere che ho imparato tutto perfettamente». Ma Starr ha subito ribattuto: «È quel che credi tu…».

Harper ha poi concluso dicendo che, stando alle opinioni di alcuni grandi batteristi che egli stesso avrebbe raccolto, Ringo è un esempio di educazione per i giovani batteristi, che privilegia lo stile rispetto all’apparenza, che suona le cose giuste invece che, semplicemente, “un mucchio di cose”.