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Mick Jones dei Clash crea il museo del Punk

“Ho iniziato a collezionare oggetti quando ero molto giovane e non capivo davvero il perché. Poi, al passaggio di secolo, è cominciato ad essere chiaro. Ho capito che volevo condividere tutto questo”. Chi parla è Mick Jones, chitarrista dei Clash. Curatore di uno dei luoghi che si annunciano come la tappa obbligata per ogni amante

pubblicato 5 Ottobre 2009 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:06

“Ho iniziato a collezionare oggetti quando ero molto giovane e non capivo davvero il perché. Poi, al passaggio di secolo, è cominciato ad essere chiaro. Ho capito che volevo condividere tutto questo”. Chi parla è Mick Jones, chitarrista dei Clash. Curatore di uno dei luoghi che si annunciano come la tappa obbligata per ogni amante della musica: il nuovo museo del Punk Rock a Londra, con sede temporanea alla Chelsea Space Gallery.

Jones ha conservato di tutto. Fogli con i testi scritti dai gruppi, abiti di scena, biglietti aerei, pass dei concerti e un appunto scritto velocemente da Joe Strummer: il defunto cantante dei Clash. Ci sono anche i primi numeri di Creem e di Rock Scene, le riviste dove scrisse i suoi pezzi più famosi uno dei più grandi critici musicali di sempre: Lester Bangs.

Ormai 53enne, Jones che è diplomato alla scuola d’arte, sostiene che questa collezione è una specie di artwork vivente che continua a crescere. E aggiunge: “Vorrei avere un posto fisso dove esibire ogni cosa. Un vero e proprio museo, come una libreria dove la gente può andare, guardare e magari prendersi una copia di qualche memorabilia e leggersela”

Foto: Patterns in the sound

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