Home Micheal Jackson e la sua influenza. Il degno ricordo dell’indie rock

Micheal Jackson e la sua influenza. Il degno ricordo dell’indie rock

Come è noto è veramente impossibile da quantificare l’apporto che Micheal Jackson con la sua musica e con il suo stesso modo di essere e di “interpretare sé stesso” ha dato alla musica pop in generale e a gran parte dell’r’nb e della black music dei nostri giorni. Ma la sua influenza non si ferma

pubblicato 27 Giugno 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 08:39

Come è noto è veramente impossibile da quantificare l’apporto che Micheal Jackson con la sua musica e con il suo stesso modo di essere e di “interpretare sé stesso” ha dato alla musica pop in generale e a gran parte dell’r’nb e della black music dei nostri giorni. Ma la sua influenza non si ferma lì.

Su Stereogum, uno dei più importanti blog americani dedicati alla musica indie-rock è spuntato un post dal titolo: “Indie Rockers Eulogize King of Pop“. Non che non ci fosse da aspettarselo ma fa piacere sapere che un’artista come MJ non ha formato solo schiere di ballerine ma anche barbuti chitarristi.

Nel post ci trovate le dichiarazioni di Dave Sitek dei Tv on The Radio, di Dean Spunt e Randy Randall dei No Age e di Nick Harmer dei Death Cab For Cutie. C’è stato chi però, tempo fa, a Micheal Jackson ha dimostrato in modo plateale il suo disappunto. Di chi sto parlando? Fate un salto dopo il link.

Ma dell’occhialuto ex Pulp Jarvis Cocker che durante i Brit Awards del 1996 fece un’irruzione sul palco durante e dopo l’esibizione di MJ. Di seguito potete vedere i video.

Durante:

Dopo: