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Renato Zero abbandona le major. Viva Renato Zero!

Ci vuole coraggio per dire “basta” a una major? Evidentemente sì, anche per uno del calibro di Renato Zero. Basti pensare che è il primo “big” italiano a compiere questo gesto forte.All’estero l’hanno fatto in pochi, coraggiosi, come i Radiohead. Di solito sono le grandi etichette a far fuori un artista perché non ha venduto

pubblicato 18 Marzo 2009 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:40


Ci vuole coraggio per dire “basta” a una major? Evidentemente sì, anche per uno del calibro di Renato Zero. Basti pensare che è il primo “big” italiano a compiere questo gesto forte.

All’estero l’hanno fatto in pochi, coraggiosi, come i Radiohead. Di solito sono le grandi etichette a far fuori un artista perché non ha venduto quanto ci si aspettava. Meno scontata la scelta opposta: dire basta al sostegno di un colosso, senza cadere nella braccia di un altro analogo.

Le ragioni possono essere molte, prima di tutto la riconquista di un’autonomia. Mi piace pensare che ci sia anche il rifiuto di alcune regole, scritte o meno, che hanno come unico obiettivo il guadagno; quando invece dovrebbe essere l’espressione artistica il primo e fondamentale punto di partenza. E di arrivo.

Appoggiarsi a una grande casa discografica, quando sei un artista affermato, è molto comodo. Ti evitano un sacco di pensieri e si occupano della promozione, specie in quei canali che fruttano bene come la radio e la tv.

A volte però il prezzo da pagare, i compromessi a cui scendere, i vincoli a cui sottostare sono pesanti sia per l’artista, sia per chi lo segue.

Qualcuno penserà che sia una scelta facile per uno che vende tanto. Invece evidentemente non è così, altrimenti perché sarebbe il primo in Italia a compiere un gesto così rivoluzionario?

Si pensa poi che senza l’appoggio della major si venderà di meno. Può darsi. Sarà interessante vedere – eventualmente – quanto e se il gioco vale la candela. Se la candela è simbolo di libertà, beh… forse vale molto, a prescindere. E forse non esagero se parlo di questa notizia come di qualcosa di veramente rivoluzionario, specie nel nostro panorama attuale.

Speravo che uno dei nostri “grandi” prima o poi facesse questo passo, almeno per vedere l’effetto che fa, per provare una strada diversa, per mettersi in gioco, per lanciare un segnale. Onestamente mi aspettavo altri nomi e invece il più coraggioso è stato Renatone, pensa un po’.

L’album esce dunque senza una major e senza neanche etichette del panorama indipendente. Con un piccolo distributore che si chiama Tattica arriverà nei negozi venerdì 20 marzo. Il titolo del disco è “Presente” e conterrà 17 canzoni inedite.

Torneremo a parlarne di più e meglio. Voi potete intanto seguirne i movimenti sul sito ufficiale.

Giusto per chiarezza, devo dire che ho solo un paio di album di Zero, non sono mai stato un “sorcino” e i generi musicali che seguo maggiormente sono altri. Questa volta però, comunque sia il tuo disco – caro Renato – io lo comprerò da subito per sostenerti, a prescindere. Viva Renato Zero!

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