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Amici 2020, Giulia Molino a Blogo: “Il mio obiettivo? Dare un messaggio alle persone con la mia musica. E’ successo? Allora ho vinto”

Giulia Molino, Va tutto bene è il suo album: leggi l’intervista rilasciata a Soundsblog.it

pubblicato 22 Aprile 2020 aggiornato 27 Agosto 2020 08:24

Dopo essere arrivata in finale ad Amici 19 conquistando il pubblico a casa, che l’ha premiata posizionandola sempre al primo posto nel televoto durante la serata di venerdì 3 aprile, Giulia Molino ha iniziato una nuova fase della sua carriera.

Durante la finale di Amici 19, Giulia ha dimostrato ancora una volta sia tutta la sua capacità interpretativa sia il suo talento nella scrittura, in particolare nell’esecuzione di un brano intenso come “Nietzsche”, scritto dalla stessa Giulia.

Il brano, contenuto nel primo album della giovanissima e poliedrica cantautrice, “VA TUTTO BENE”, grazie a un personalissimo flow e utilizzando sonorità che mischiano l’urban e l’hip hop, racconta la sua storia nella quale ha dovuto lottare durante l’adolescenza contro un mostro invisibile e letale, l’anoressia.

È possibile acquistare in pre-order al seguente link https://musicfirst.it/738-giulia-molino la versione fisica dell’album “VA TUTTO BENE” (direzione artistica di Carlo Avarello), già disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming (https://GiuliaMolino.lnk.to/VaTuttoBene).

L’album ha già superato i 2 milioni di stream su Spotify.

È possibile acquistare la versione fisica di “VA TUTTO BENE”, in uscita nei negozi il 24 aprile, in 3 diverse versioni:

CD
CD + T-Shirt (possibilità di scelta tra 2 diverse grafiche)
CD + 2 T-Shirt

È attualmente in rotazione radiofonica “Va tutto bene”, il singolo estratto dall’omonimo album. Il brano è riuscito da subito a conquistare tutto il pubblico a casa, esordendo direttamente al primo posto della classifica di iTunes e risultando l’entrata italiana più alta in Viral 50 Italy di Spotify.

Oltre all’omonimo brano, l’album contiene altre 6 tracce, tra cui due scritte interamente dalla stessa Giulia, che mostra appieno il suo raffinato talento nella scrittura: la già citata “Nietzsche”, intima e personale, e la malinconica “Solo questo mi è rimasto”, brano sulla fine di una relazione e di tutto quello che rimane quando il sentimento ormai non è più abbastanza.

Questa la tracklist di “Va tutto bene” (Isola degli Artisti/Artist First): “Le domeniche di maggio”, “Va tutto bene”, “Nietzsche”, “Amore a lieto fine”, “Solo questo mi è rimasto”, “Non sentire più niente”, “Briciole”.

«Questo ultimo anno ha portato con sé tantissime esperienze ed emozioni. Stiamo vivendo un tempo difficile che ci mette alla prova… ma stiamo resistendo e dando dimostrazione di tutta la forza che il nostro paese e ognuno di noi ha dentro di sé. In tutto questo la musica può aiutarci a sentirci vicini ed alleviare quelle che ora sono le nostre preoccupazioni… Con la speranza che presto ognuno di noi possa dire “Va tutto bene”», così Giulia ha commentato il suo progetto discografico sul profilo Instagram.

Abbiamo chiacchierato del nuovo disco con Giulia, della sua esperienza ad Amici, del brano “Nietzsche” e dei suoi prossimi progetti. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ci puoi raccontare il tuo percorso ad Amici 2020, il bilancio dell’esperienza nel talent show?

Amici è stato un percorso tanto lungo. Nonostante siano stati soltanto 5 mesi sono stati molto intensi, giornate intensissime. Emozioni che provavo nel giro solamente di qualche ora… forse in una settimana sarei riuscita ad essere così altalenante nelle emozioni! (ride). E’ stato un bel modo di mettermi in gioco, in discussione, soprattutto. Il valore più grande che porto con me è quello di non sottovalutarmi. Spesso mi sono sentita non all’altezza, ho pensato di mollare o di non farcela ad Amici. Ma alla fine ce l’ho sempre fatta. E’ l’insegnamento più grande che mi porterò dietro. Spesso non credo di essere forte e in realtà lo sono, la vita mi porta ad esserlo.

Ti ricordi il momenti più difficile e quello più bello durante il percorso nel programma?

Non so rispondere ad un momento particolarmente difficile in sé. Magari c’erano delle piccole difficoltà da superare ogni giorno ma principalmente con se stessi. Il momento più bello, invece, non ho dubbi: sono stati i duetti con Loredana e con Ghali, li porterò sempre con me.

Ti aspettavi un tale riscontro e affetto del pubblico nei tuoi confronti?

No, sapevo che c’erano un gruppo di ragazzi napoletani che mi seguivano con tanta passione, che ci venivano a trovare al residence. Ma non credevo che fosse un affetto proveniente da tutta Italia, non immaginavo nulla. Quando ho saputo che ero stata premiata per tre volte alla finale, ho avuto il cuore pieno di gioia. Se ho così tante persone che hanno creduto in me e continuano a farlo, diventa relativamente importante salire sul podio. Ovviamente è stata la mia ambizione fino all’ultimo secondo -sarei ipocrita a dirti il contrario- ma, credimi, non mi è assolutamente pesato questo terzo posto. Assolutamente. Sapevo con chi mi andavo a scontrare, con persone che stimo. Il mio obiettivo era dare un messaggio alle persone con la mia musica, è successo e ho vinto.

Parlando di “Nietzsche”, ho apprezzato molto il volerti raccontare. Non tutti gli artisti scelgono un tema personale da inserire nelle proprie canzoni. Tu l’hai fatto e ti sei esposta. Come è stato voler parlare a tutti di questa tematica che ti ha riguardato (il tema è quello dell’anoressia, ndr)? Come è nato il pezzo?

Mi piace questa domanda sulla genesi di Nietzsche! Nasce dalle note dell’Iphone, come tutte le persone che, a letto, la sera, hanno voglia di scrivere. E’ rimasta così, come testo in prosa. Un giorno mio padre mi regala una scheda audio da collegare al Mac con microfono e casse. Mi regala un piccolo impianto in modo da fare musica anche a casa e non solo lezioni di canto. E inizio a muoverei i primi passi su Garabeband, Logic, prendo le basi e ho deciso di mettere su beat quelle parole che avevo scritto sull’Iphone. E così nasce Nietzsche. Nasce come sfogo: ora voglio parlare di me, mi mostro, voglio raccontare tutto quello che ho passato e superato. Voglio liberarmi. E’ nata così questa canzone. L’avevo portata ai provini, Maria l’aveva ascoltata ma all’inizio non l’avevo mai cantata. Poi, un giorno, Maria mi dice “Ma che ne pensi di ripescare quel pezzo?”. Ero titubante, avevo apprezzato che ai provini avessero avuto modo di capire che ero in grado di spostarmi dalla mia zona di comfort, ma non avevo mai pensato di cantarla davanti a milioni di persone (sorride). Poi ho trovato la forza e il coraggio di farlo pensando a tutte le persone che avevano vissuto e sofferto. E ho fatto bene perché ricevo tutti i giorni messaggi di persone che mi ringraziano: non solo mie coetanee o coetanei ma anche genitori. E credo sia una cosa meravigliosa. Se la musica può aiutare credo possa nascere una vera magia.

Oltre all’emotività, secondo me il pubblico ha apprezzato anche la sua sincerità, il tuo esporti e raccontarti. Credi sia così?

Quando mi chiedevano “Sei contenta?” o mi domandavano “Come mai” in merito all’affetto del pubblico nei miei confronti, in realtà non sapevo rispondere il perché (ride). Poi ho iniziato a rifletterci sulla risposta e forse è proprio questa: essere sempre stata emotivamente sincera, sempre, sempre. Non mi ha mai interessato apparire piagnona e pignola. Forse le persone si affezionano a quello in cui si riconoscono. Io mi riconosco nella verità, in ciò che è credibile e forse è questo il reale motivo. Ma è tutto stato fatto inconsciamente da parte mia, sono riflessioni che mi sono fatta poi a posteriori.

Come è stato esibirsi durante l’emergenza Coronavirus? Poche puntate e poi assenza di pubblico, ospiti… di colpo.

Inizialmente è stato distruttivo. Mi chiedevo “Chissà come sarebbe stato, chissà con chi avrei duettato”. Ho fantasticato… Poi immagina di vivere un’esperienza del genere, venivamo informati al Tg ma è come se fossi entrato in quarantena con una realtà e non sapessi cosa c’è all’esterno. Noi non sapevamo come era vivere senza contatto fisico. Ci siamo sempre abbracciati nel loft, eravamo in quarantena insieme. E poi è stato anche difficile per il pensiero di non poter più cantare con grandi artisti oppure con il pubblico che ti sostiene, che ti applaude o sorregge. Ci siamo abituati man mano, è stato anche un momento di grande crescita, ho imparato, nel corso delle puntate a non fare affidamento sul pubblico ma su me stessa quando dovevo cantare. Credo comunque che questo sia un momento di crescita molto, molto forte per tutti…

Dopo questo periodo di emergenza Coronavirus si pensa e si ragiona su nuovi programmi che potrebbero partire: dalla novità “Amici All Stars” al tradizionale Sanremo nell’edizione del 2021. Ti piacerebbe partecipare a uno di questi due?

L’ambizione dopo Amici è sicuramente Sanremo. Mi sto preparando, sto scrivendo. Spero nasca il pezzo giusto, l’importante è non fermarsi mai. Prima o poi i sacrifici saranno ripagati. E’ successo con Amici nel momento in cui ho deciso di fermarmi un anno intero e ricostruire me stessa per tornare alla carica. Credo che se ti impegni e non ti fermi mai, i riconoscimenti arriveranno.

Ti devo fare per forza una domanda perché il pubblico se lo chiede: abbiamo visto su Instagram un tuo video “di risposta” a Beba. Me ne vuoi parlare?

Certo. E’ stato semplicemente una risposta ad una frase che lei ha detto dentro un freestyle, Covid, all’interno del quale c’era un dissing contro un’altra rapper della scena che lei non definisce “rapper” in quanto nasce da Tik Tok. Dice “Se nasci da Tik Tok c’è un problema”. E questo passaggio mi ha indisposto. Perché mi sento indirettamente coinvolta. Se un rapper deve nascere per forza dalla strada e non possa nascere da altre percorsi o strade -come per esempio Amici- allora penso che sia qua il reale problema. Non ci deve essere il pregiudizio nei confronti dell’arte che può nascere in qualsiasi momento e in qualunque modo, soprattutto in questo periodo molto social. E’ innegabile, nobile che sia meritevole che una persona riesca a farcela dal nulla… però non c’è da discriminare chi usufruisce dei social come Tik Tok o prova a farcela partecipando ad Amici. La mia è stata una difesa all’arte. Nulla contro Beba, non la conosco, non mi permetterei ma ho voluto dire la mia.

Contro un pregiudizio

Esattamente, in generale, tutto qui.

Giulia c’è anche qualcosa che vuoi aggiungere e che non ti ho chiesto?

Se si può vorrei ringraziare chi lavora con me, tutto questo è nato e si continua a lavorare grazie alla mia famiglia de L’isola degli artisti. Grazie a Manuel Finotti, Laura di Lenola, Principe e soprattutto Carlo Avarello.

E non appena sarà finito questo periodo difficile, si partirà con i live e gli incontri con i fan perché Giulia ha appena iniziato a lo promette al suo pubblico:

“Voglio ricominciare là dove si è interrotto un po’ il percorso”

Stay tuned! (ascoltando “Va tutto bene”)

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