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Eurovision Song Contest, la faida tra Italia e Svezia che forse non conoscete…

Eurovision Song Contest, la cancellazione della 65esima edizione mette in stand-by una faida che ha mietuto ‘vittime illustri’…

pubblicato 10 Maggio 2020 aggiornato 22 Marzo 2022 11:47

Sarebbe dovuta essere la settimana dell’Eurovision Song Contest 2020: le due semifinali infrasettimanali e poi la finalissima di sabato 16 maggio con Diodato in gara con Fai Rumore, canzone vincitrice di Sanremo 2020. E invece niente: il Coronavirus ha fermato anche la competizione più amata d’Europa, quest’anno prevista in Olanda in virtù della vittoria dello scorso anno di Duncan Laurence con Arcade  (che superò di appena una trentina di punti Soldi di Mahmood).

Per non interrompere del tutto il legame tra ESC e il suo pubblico, si è deciso di realizzare una sorta di edizione speciale senza gara ma con tutti i concorrenti in collegamento ‘da casa’, che andrà in onda sabato – al posto dell’attesissima finale – col titolo Eurovision: Europe Shine a Light, dalle 20.35 anche su Rai 1. Certo, non è la finalissima, con quel momento magnifico delle votazioni e l’attesa per scoprire quanti punti ogni delegazione ha assegnato alle canzoni in gara. Possiamo però approfittare della pausa forzata per fare il punto su una faida sottile, quasi sotterranea, che dura da anni e che vede l’una contro l’altra armata Svezia e Italia. Ebbene sì: Svezia e Italia si fanno la guerra da anni, come ha ricostruito si Twitter Kalosf, cui vanno i nostri complimenti e i nostri ringraziamenti per una costruzione narrativa che meriterebbe di trasformarsi in una miniserie, modello Feud di Ryan Murphy.

Con un lungo e circostanziato thread Kalosf infatti ha ricostruito – con un certo pathos e con i cliffhanger al posto giusto – tutte le tappe della faida tra Svezia e Italia, iniziata nel 2011, anno in cui l’Italia decide di tornare all’Eurovision Song Contest dopo anni di assenza (anche un po’ snob). Pronti?

Il primo ad avere l’onore di gareggiare per l’Italia è Raphael Gualazzi, vincitore della sezione Nuove Proposte di Sanremo 2011 con Follia d’amore: una scelta di classe che incontra il favore della giuria. Talmente tanto da scompaginare i pronostici: quando ormai sembrava che tutto fosse deciso e che l’Azerbaijian avrebbe vinto grazie a Ell & Nikki, con un degno secondo posto della Svezia con Eric Saade e il terzo posto inatteso per Gualazzi, la Lettonia – ultima a votare – dà a sorpresa il massimo dei voti all’Italia, che così scavalca la Svezia e conquista il secondo posto.

La Svezia se la lega al dito, convinta che il secondo posto dell’Italia sia il segno della condiscendenza dell’organizzazione, contenta che uno dei paesi fondatori avesse deciso di tornare in gara. Una giuria clemente, quindi, avrebbe premiato Gualazzi non per suoi meriti ma per questioni ‘politiche’. Che poi a risentire i tre pezzi viene da chiedersi come abbia fatto Running Scared a vincere  e come la Svezia abbia potuto conquistare il podio con Popular. Comunque da qui inizia l’escalation, visto che l’Italia non ci sta (e a ragione). E si vendica.

L’anno dopo, infatti, l’ESC 2012 si celebra in Azerbaijian: la Svezia è la favorita e stravince con Euphoria di Loreen, mentre l’Italia non ha molte chance con Nina Zilli che si piazza nona. Tutti felici? No, perché l’Italia dà, ‘incredibilmente’  i suoi 12 punti all’Albania e neanche un punto, neanche 1, alla Svezia. La guerra dichiarata dalla Svezia è stata accolta: si fa sul serio. E in Svezia, come racconta benissimo Kalosf, la prendono molto, ma molto sul serio: mancava poco entrassero in gioco le diplomazie nazionali.

E siamo appena all’ESC 2013: per l’Italia scende in campo Marco Mengoni con L’Essenziale, vincitore di Sanremo 2013, che si piazza al settimo posto in un’edizione vinta dalla Danimarca con Only Teardrops (seconda l’Azerbaijan con Hold Me e terza l’Ucraina con Gravity). Svezia solo 14esima. Inutile dire che nessuna delle due nazioni concesse un solo punto all’avversaria.

L’anno dopo tutti a Copenhagen per ESC2014 e per la vittoria di un’icona come Conchita Wurst: l’Italia arriva solo 21esima con Emma mentre la Svezia si prende la rivincita con il secondo posto di Sanna Nielsen con Undo. Nessun voto tra le due nazioni, ma sembrava che ormai la sete di vendetta della Svezia fosse soddisfatta dallo scivolone italiano. Ma il meglio doveva ancora venire.

All”Eurovision Song Contest 2015 l’Italia partecipa con Il Volo, vincitori di Sanremo con Grande Amore. La vittoria è praticamente certa, visto l’amore degli stranieri per il bel canto all’italiana. Il televoto, infatti, incorora l’Italia con 366 voti sulla Russia (286) e sulla Svezia (276), ma il panel di votanti sconfessa il televoto: alla fine vince la Svezia che ribalta il risultato con Måns Zelmerlöw e la sua Heroes (ricordata per una messa in scena che ha fatto scuola); seconda l’Italia, terza la Russia. Ed è forse la prima volta nella storia dell’ESC che non vince la canzone più televotata.

Siamo al 2016: l’Eurovision Song Contest torna in Svezia e l’Italia partecipa con Francesca Michielin e Nessun grado di separazione (visto il rifiuto degli Stadio, vincitori di Sanremo 2016) arrivando 16esima, mentre la padrona di casa si classifica quinta. Quell’anno la vittoria va alla (bellissima) canzone ucraina 1944, cantata da Jamala, in pieno conflitto con la Russia (che infatti apre un caso diplomatico). L’Italia però concede 2 punti alla Svezia, 10 all’Ucraina, nessuno alla Russia e 12 punti alla Spagna. Cortesia non ricambiata dalla Svezia, che ci ignora e dà i suoi 12 punti all’Australia, in vantaggio sull’Ucraina fino al televoto. Intanto lo ‘score’ segna un 4 – 2 a favore della Svezia per piazzamenti.

L’ESC2017 porta sul palco Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma: come nota Kalosf, la Svezia schiera Robin Bengtsson che in I Can’t Go On adotta una coreografia che ammicca a quella dell’italiano. E’ l’anno del portoghese Salvador Sobral con la struggente Amar pelos dois, mentre la Svezia torna quinta e l’Italia sesta. Noi, che siamo signori, diamo 10 punti alla Svezia, che questa volta ‘cede’ e ce ne regala 6. Il disgelo sembra vicino.

Con l‘Eurovision Song Contest 2018 arrivano in gara Moro e Meta con Non mi avete fatto niente: il pezzo si presenta come uno dei favoriti, visto il messaggio che arriva dopo gli attentati di Parigi (anche se la storia è lunga…) e finalmente vede un sorpasso della Svezia. L’Italia è quinta, la Svezia settima con Benjamin Ingrosso e Dance You Off, ma vince la leggerezza di Netta con Toy, brano trascinante e messa in scena divertente.

E siamo all’anno scorso: l’ESC 2019 ha un vincitore in pectore, Mahmood con Soldi. Il brano conquista i vari Paesi sin dal primo ascolto e sembra che l’Italia sia davvero vicina a riportare il Contest in patria dopo averlo sfiorato con il Volo nel 2015. Ma anche questa volta ci si ferma al secondo posto, dietro i Paesi Bassi, mentre la Svezia si piazza al sesto posto con John Lundvik (Too Late for Love).  Nelle votazioni, l’Italia concede 2 punti alla Svezia, che a sua volta ce ne concede 8: un record.

Il pallottoliere, dunque, vede lo score 5 a 3 per la Svezia, ma con segni sempre più ampi di distensione, visto che Mahmood ha conquistato inviti in ogni dove.

Quest’anno, quindi, sarebbe potuto essere l’anno della pace, con Diodato in gara con Fai Rumore e la Svezia con The Mamas e la loro Move. Slitta tutto al prossimo anno, anche se le canzoni selezionate per questa edizione 2020 non passano in automatico al 2021, ma ogni Paese deciderà cosa fare. La faida Svezia – Italia continua, dunque. L’appuntamento è per il prossimo anno: nel frattempo vediamo cosa hanno pensato per questo speciale Eurovision: Europe shine a light di sabato 16 maggio.

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