Home Morgan provocatore a Vieni da me: “Sono il re del rap, sono venuto a fare violenza verbale”. Poi torna per spiegarsi… (video)

Morgan provocatore a Vieni da me: “Sono il re del rap, sono venuto a fare violenza verbale”. Poi torna per spiegarsi… (video)

Morgan in collegamento a Vieni da me, si presenta con maschera e fa la parodia dei rapper, provocando… Guarda il video

pubblicato 4 Febbraio 2020 aggiornato 27 Agosto 2020 09:43

Il binomio Morgan/Vieni da me è ormai fonte di uscite inaspettate. Se ieri, alla vigilia del Festival, Caterina Balivo gli ha consigliato di non cantare, temendo che lui stesse intonando una frase della canzone in gara a Sanremo 2020 (mentre, invece, la stava solo “recitando”…), oggi Morgan si è presentato con una sorta di maschera sulla faccia, parodiando … i rapper.

“Sono il re del rap” si è soprannominato, tra le risate della conduttrice. Ma, la provocazione doveva ancora arrivare. E quando Francesco Facchinetti gli ha fatto presente che in studio c’erano le “sciure”, lui ha continuato, con una voluta parodia dei testi rap tanto criticati in questi ultimi tempi:

“Le violenterei tutte! Sono un rapper! Io voglio violentare le persone! Sono venuto a fare violenza verbale!”

Se l’inviato ha cercato di fargli capire che non era il caso di fare queste uscite, Morgan ha però continuato.

“Oggi come oggi? Sei antiquato, sei brutto, ti strappa la faccia a suon di ukulelate…”

Gelo in studio (come sottolineato dalla stessa Balivo). Poi, poco dopo, un altro collegamento (questa volta con Morgan e il volto libero da maschere) in cui è tornato per spiegare che la sua era solo una provocazione…

“Non sono un rapper, sono Morgan: la mia era una provocazione al rap e per farvi capire che sono Morgan vi recito un passo de La Divina Commedia“.

Tutto questo a poche ore dall’attacco a Junior Cally, il “rapper mascherato”:

Ci sono cose indecenti che non meriterebbero di essere pubblicate. Ho letto dei testi in cui Junior Cally parla di atti sessuali con un linguaggio che non c’entra con Boccaccio o De Sade. Quella non è verità della parola come dicono ma qualcosa di brutto, volgare e violento.

Festival di Sanremo