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Metallica, oggi il ventiseiesimo anniversario dalla morte di Cliff Burton

Ricordando Cliff Burton, il bassista più amato dai fans dei Metallica!

pubblicato 27 Settembre 2012 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:07

Il video è uno di quelli che, come si sul dire, ha “fatto storia”: era il 6 luglio del 1985, e Cliff Burton suonava la “sua” (Anesthesia) Pulling Teeth al Roskilde Festival, in Danimarca. E, da li a poco più di un anno, mai nessuno avrebbe immaginato che lo storico bassista dei Metallica andasse a finire incastrato tra le lamiere del bus che, nella data odierna di ventisei anni fa, andò ad incindentarsi in Svezia, durante una delle date del tour europeo dei Four Horsemen…

Sono rimasti davvero in pochi a ricordare la figura del grandioso Cliff, bassista dalla tecnica sopraffina e dall’approccio innovativo e sperimentale allo strumento che, proprio ventisei anni fa, perse la vita nell’incidente di cui sopra. Ma chi era Cliff? E perché è stato così importante per i Metallica? E come è iniziata la sua carriera?

Il tutto avvenne in maniera abbastanza casuale: dopo che Ron McGovney (primo, vero, bassista dei Metallica) abbandono la band per un litigio con l’iroso Dave Mustaine, il gruppo venne a sapere che c’era un bassista davvero bravo che suonava nei Trauma…ed era proprio Cliff! Rimasti estasiati dalla sua esibizione (tutti giurarono di non aver mai visto un bassista fare parti soliste in un gruppo rock/blues), i membri del gruppo decisero di reclutarlo immediatamente e Cliff, che accettò subito, pose alla band una sola condizione: che si trasferissero dalla caotica Los Angeles alla più “tranquilla” San Francisco. Da li in poi, la storia la conosciamo tutti…

Ma di concreto, Cliff ha lasciato molto di più: a parte, come abbiamo detto, l’approccio molto innovativo ed originale all’uso del basso nel metal (che, ricordiamolo, muoveva li i primi “passi” verso l’evoluzione del genere avvenuta nei tardi anni ottanta/anni novanta), Burton ha donato ad una generazione di ragazzi in chiodo e jeans stretti la passione per la musica e, soprattutto, la convinzione di poter essere se stessi imbracciando lo strumento che più ci piace! Perché si, è vero…senza gli assoli di basso di Burton, senza le sperimentazioni di questo con gli effetti per lo strumento, senza il suo estro creativo, penso che ad oggi molte band non avrebbero avuto modo d’esistere! Ma sono i Metallica quelli che, più di tutti, devono a Burton la fama che si sono conquistati con quel trittico di capolavori che sono Kill’Em All, Ride the Lightning e Master of Puppets, le tre vere “pietre miliari” della storia del Metal moderno in cui Cliff, professionale e preciso come sempre, si dedico anima e corpo nella composizione dei brani (insieme, ovviamente, ai compagni James Hetfield, Kirk Hammett e Lars Ulrich).

E si, Jason Newsted e Robert Trujillo sono bassisti di tutto rispetto, ma nessuno sarà mai come Cliff Burton…e i fans dei Metallica, quelli che hanno ancora nelle orecchie la canzone postata da me sopra, potranno confermare parola per parola quello che ho appena affermato! Quindi: ciao Cliff, sei sempre nei nostri cuori!

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