Home Zucchero si racconta e parla degli attacchi di panico: “Ho imparato a conoscere il mio male e a contrastarlo”

Zucchero si racconta e parla degli attacchi di panico: “Ho imparato a conoscere il mio male e a contrastarlo”

Zucchero racconta di come ha superato gli attacchi di panico vissuti in passato

pubblicato 13 Gennaio 2020 aggiornato 27 Agosto 2020 10:12

Zucchero si è raccontato in un’intervista a La Repubblica, raccontando di aver sofferto, in passato, di forti attacchi di panico. La prima volta, ha raccontato, è avvenuto negli anni Ottanta.

Con una band ero stato ingaggiato per suonare in un locale. Sto per iniziare, quando comincio a sudare freddo. Il cuore va su di giri. Poso la chitarra e come un automa esco di scena. Un disastro

Altri casi vi furono prima dei concerti a Mosca e Londra:

Fu terribile prima di un concerto al Cremlino e un’altra volta quando fui invitato a cantare a Wembley per un tributo a Freddie Mercury. C’erano i Queen, David Bowie, Elton John, George Michael. Stavo malissimo. Sudori freddi.

Zucchero poi sottolinea come si sia sentito malissimo poco prima dell’inizio di un tour mondiale:

“Venni preso dal panico e decisi di annullare tutti i contratti. Partii per Pisa per ricoverarmi nell’istituto diretto dal professor Cassano, grande specialista di patologie legate alla depressione, mentre gli organizzatori del tour minacciavano di farmi pagare penali mostruose. Ma non mi importava. Volevo solo stare lontano dalle scene e curarmi. Poi vidi una vecchia in un corridoio che urlava che voleva uscire e mi sono spaventato. Rischiavo di fare la stessa fine. E allora decisi di tornarmene a casa”

Fu un suo amico, come racconta, a consigliargli di usare grappa e affidarsi al Prozac per combattere gli attacchi di panico. E ha concluso:

“Ho imparato a conoscere il mio male e a contrastarlo. Sono vigile e sereno. Un tempo mi ero fissato che il pubblico venisse ai miei concerti per giudicarmi e criticarmi. E ci stavo male. Ora so che in realtà viene perché ama le mie canzoni, la mia musica. Anche questa, giuro, è stata una conquista”