Home Michael Jackson Il regista e produttore Rudi Dolezal sulle accuse contro Michael Jackson: “Credo a quasi ogni singola parola”

Il regista e produttore Rudi Dolezal sulle accuse contro Michael Jackson: “Credo a quasi ogni singola parola”

Il regista Rudi Dolezal aveva collaborato con Michael Jackson

pubblicato 19 Marzo 2019 aggiornato 27 Marzo 2024 11:48

Non si placano le polemiche e l’eco mediatico suscitato dal docufilm “Leaving Neverland“, incentrato sulle testimonianze di due uomini (oggi adulti) che hanno rivelato di essere stati molestati da Michael Jackson, quando erano bambini. In queste ore, a prendere posizione sull’argomento è Rudi Dolezal, regista e produttore.

L’uomo ha lavorato con Jackson per molti anni e ha prodotto spettacoli televisivi e video per il cantante. Ha iniziato a collaborare per Jackson quando ha filmato il “Dangerous” tour nel 1992, a Monaco di Baviera nel 1992. Successiavamente ha continuato a lavorare con l’artista su più progetti. Parlando al New York Post, ha dichiarato, in merito alle testimonianze e alle accuse di abusi:

“Credo a quasi ogni loro singola parola. È un lavoro brillante. Nessuno vorrebbe fermare Michael. È difficile credere che un’icona sia, in realtà, una truffa “

Dolezal ha poi aggiunto altre dettagli sulla vicenda, rivelando che il defunto padre di Jackson, Joe, avrebbe usato metodi crudeli per addestrare Michael.

“Ha messo il bambino di 4 anni su un fornello caldo a piedi nudi. Per come l’ha detto, non se ne pentì. Mi sentivo davvero dispiaciuto per Michael. “

Alla base di questo gesto? Lo scopo di farlo muovere in maniera agile.

Dolezal afferma che l’uso compulsivo della chirurgia plastica da parte di Jackson è stata una reazione al fatto che stava cominciando ad assomigliare a suo padre quando diventava più grande.

Nel docufilm, il signor Safechuck aveva 10 anni quando incontrò Jackson nel 1986 sul set di una pubblicità per la Pepsi. Sostiene che Jackson, che per tutta la sua vita abbia negato qualsiasi accusa di abuso, riempendo di doni lui e la sua famiglia.

Il signor Robson, australiano, aveva cinque anni quando ha incontrato Jackson per la prima volta dopo aver vinto un concorso di danza a Brisbane. Anche lui sostiene un simile abuso.

Via | Daily Mail

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