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Italia Loves Emilia: interviste ai cantanti

Italia Loves Emilia: interviste a Negramaro, Elisa, Renato Zero, Luciano Ligabue, Laura Pausini, Claudio Baglioni, Beppe Carletti, Fiorella Mannoia, Litfiba, Jovanotti, Tiziano Ferro, Zucchero, Giorgia e Biagio Antonacci

pubblicato 11 Settembre 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 13:40

Il settimanale Tv Sorrisi & Canzoni ha incontrato i 14 Big della musica italiana che prenderanno parte, sabato 22 settembre dal palco di Campovolo di Reggio Emilia, a Italia Loves Emilia, il concerto beneficio a favore delle popolazioni colpite duramente dal terremoto del 20 maggio scorso. L’evento sarà seguito in diretta da Sky (Primafila) e in radio a reti unificate a partire dalle ore 20.00.

BIAGIO ANTONACCI

La voglia di unirsi per uno stesso, nobile fine. Ho sempre pensato che sia giusto muoversi anche da soli in modo concreto quando accadono disastri di questa portata. Ma ho compreso quanto sia giusto farlo anche insieme per riuscire ad arrivare dove da soli non si riesce.

CLAUDIO BAGLIONI

L’idea che in un Paese in cui la separazione, l’ostilità, la contrapposizione stanno vincendo al duro gioco della vita, una manifestazione di vicinanza, soccorso, partecipazione diventa un forte e nobile esempio di contropensiero rispetto alla magnificazione dell’individualismo, della furbizia, del cinismo irridente.

ELISA

La speranza che questo possa essere un aiuto concreto e allo stesso tempo anche un risollevamento morale.

TIZIANO FERRO

Come artista e cittadino italiano sento il dovere morale di fare qualcosa per l’Emilia; come essere umano mi spinge una grande energia positiva. Sarà una giornata di grande giornata per i cittadini delle zone terremotate e per i fan della musica italiana.

GIORGIA

La possibilità di dare una mano alla straordinaria gente dell’Emilia attraverso la musica.

LORENZO JOVANOTTI

Reagire con una bella e positiva a un evento tragico e distruttivo, perché credo che sia la cosa che sanno fare gli essere umani, ognuno attraverso il proprio principio e il proprio talento. La musica può dare coraggio e unire le persone, e in questo caso può aiutare anche a ricostruire in fretta alcune scuole danneggiate per riprendere i ritmi della vita di tutti i giorni.

LUCIANO LIGABUE

Vivo a circa 20 – 25 Km in linea d’aria dall’epicentro del terremoto. Anche nella mia cittadina molti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni e i parchi pubblici sono diventati tendopoli improvvisate. Diversi colleghi mi hanno chiamato dicendo: “Se verrò fatto qualcosa, sappi che io ci sarò”. Mi sono sentito onorato dai loro pensieri e tante attenzioni e, a maggior ragione, ho capito che se si fosse fatto qualcosa avrei dovuto esserci assolutamente.

LITFIBA

Come per L’Aquila, un impegno imprescindibile.

FIORELLA MANNOIA

Quando ci sono emergenze di questo tipo la prima domanda che ti fai è: che cosa posso fare? Come posso rendermi utile? Noi abbiamo il privilegio di rivolgerci a tanta gente e mettiamo a disposizione della causa la nostra notorietà.

NEGRAMARO

La musica è condivisione, a tutti gli effetti. E in momenti drammatici come questi, si riesce a dare finalmente un senso profondo alle cose che si cantano, si gridano, si sussurano Non sono solo canzonette ma grandi pilastri su cui un Paese può sorreggersi, se quelle servono a unire tutti in un intento comune: la speranza, la rinascita collettiva. Un coro di 150mila persone si alza dalla terra e il cielo risponde con un sogno unico: resistete!

BEPPE CARLETTI DE I NOMADI:

Partecipare a Italia Loves Emilia è un onore, la decisione è stata immediata e naturale, mi ha spinto il cuore, la motivazione principale è poter presto vedere rinascere la vita in quei paesi e i bambini giocare nelle strade.

LAURA PAUSINI

E’ la mia terra. Ero all’estero quando c’è stato il terremoto ma ho sentito fortissimo il desiderio di stare vicino alla mia gente, che mi ha portato tanta fortuna e chi mi ha fatto diventare la donna che oggi sono. Mi sono subito adoperata per poter aiutare concretamente, sia a livello privato sia a livello pubblico. Ho parlato con le persone e con le istituzioni e ho voluto portare aiuto con i concerti che ho tenuto all’Arena di Verona: poi sono corsa anche senza musicisti, a Bologna, perché avevo il desiderio di esserci. Quando mi hanno chiamato per Italia Loves Emilia non ho avuto dubbi. Io ci sono. Per la mia terra ci sarò sempre.

RENATO ZERO

Sono legatissimo a queste terre. Nel mio passato remoto, ai tempi della mia resistenza, quando affrontare il pubblico significava una sorta di alleanza, fu proprio in Emilia Romagna che trovai il primo segnale forte, e quel consenso che mi diede l’energia per proseguire e affrontare il resto dell’Italia.

ZUCCHERO

Non potevo non esserci: amo la mia gente, sono nato nella Bassa, mio fratello, i miei nipotini, i miei parenti vivono qui e qui ho le mie radici profondissime. Sarà un gran concerto: tutti ci stiamo impegnando perché venga trasmessa questa voglia di esserci e di stare insieme per aiutare e per sensibilizzare per non dimenticare.