Home Interviste TheGiornalisti, Tommaso Paradiso: “Love, la parola inglese, è così universale, così pop, è la risposta a tutto”

TheGiornalisti, Tommaso Paradiso: “Love, la parola inglese, è così universale, così pop, è la risposta a tutto”

Tommaso Paradiso si racconta a Rolling Stone a pochi giorni dall’uscita del nuovo disco dei TheGiornalisti, Love.

pubblicato 6 Settembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 19:07

Love”, il nuovo disco dei Thegiornalisti, esce il 21 settembre. Per l’occasione, il frontman, Tommaso Paradiso, si è raccontato a Rolling Stone, parlando del disco e, proprio per questo motivo, partendo dalla scelta della parola “Love” come nome del prossimo progetto di inediti:

Il disco si chiama LOVE, così come la canzone principale. La parola inglese è così universale, così pop, così estrema per il mio vocabolario precedente. Mi sarei ucciso da solo. Questa parola per me rappresenta la risposta a tutto: all’odio, ai tempi in cui viviamo, la risposta al veleno, a quello che passa sui social network. Prima mi incazzavo, rosicavo. Poi, come reazione a tutto questo l’unica risposta sensata che mi viene da dare è davvero quella dell’amore, alla Bud Spencer & Terence Hill, “Porgi l’altra guancia”. Io la vedo la gente che è ancora buona, che si emoziona, che si vuole bene, che aiuta la vecchietta

Tommaso non nega che ci sia tensione, in giro, nel quotidiano, ma c’è sempre -per lui- la possibilità di un confronto che serva:

“Cerco di dialogare, fare domande, togliere certezze. L’altro giorno ho preso un Uber, e c’era un signore che diceva (imita un accento del nord, nda): “Uè, mo’ arriva Salvini e li caccia tutti ‘sti neri di merda”. Con queste persone dovremmo cercare – non attraverso le canzoni perché mi sembra stupido – di avere un dialogo. Perché si può parlare con tutti”.

Infine, sottolinea l’importanza e la responsabilità nel dare la propria opinione (senza però puntare minimamente ad un ruolo politico…):

Ho una responsabilità, e dico sempre la mia. Non mi tirerò mai indietro. Aggiungo una cosa, però. La Repubblica di Platone mi ha cambiato la vita, e questo libro parla di un concetto: la gente deve occuparsi delle cose di cui sa, per le quali è portata, per le quali ha arte e tecnica. Se chiedono a me di fare una hit per Pinco Pallino, mi metto e potrei anche riuscirci, ma non posso fare il politico, non è il mio mestiere

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