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The RRR Mob, Nuovo Impero: la presentazione del disco in conferenza stampa

Laioung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz parlano del disco d’esordio della loro crew, svelandone i retroscena creativi

pubblicato 17 Novembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 00:31

17 Novembre 2017: esce Nuovo Impero, album d’esordio della The RRR Mob, prima crew Trap con base italiana, interamente composta da artisti di seconda generazione e immigrati.
I nomi degli artisti sono già grossi, ed il nome della crew gira già da quasi cinque anni, ma finalmente si parla di un progetto completo, un album lungo sedici pezzi e con parecchi featuring.
Per presentare con tutti i crismi Nuovo Impero, Laioung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz si sono ritrovati nella sede di Sony Music a Milano, per una affollata conferenza stampa.
Appena arrivati, il carisma di Laioung è incontenibile: canta tutte le parti di tutti i brani presentati in anteprima, balla sul posto, si guarda intensamente in giro – si capisce perchè è lui il fulcro del progetto, è lui che ha scatenato anni fa la curiosità degli altri membri, quando lo sentirono cantare in lingue che esulavano dall’italiano. E’ anche lui a confermare che questo disco è concettualmente legato al suo album solista, Ave Cesare: “questi dischi sono come una serie televisiva, con titoli classificati come puntate”. Laioung è un musicista decisamente teso verso un messaggio positivo: quando deve spiegare i lati positivi e negativi di una cosa, parte dai negativi “Perchè è sempre meglio chiudere con il messaggio positivo”, e così spiega di come il loro Impero “non debba avere un dittatore che impone le cose, ma un leader che mostra come le cose dovrebbero essere fatte, e spinge gli altri ad unirsi a lui per fare le cose tutti insieme”.

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Ma durante la conferenza stampa, hanno parlato tutti i membri della RRR Mob, per spiegare i propri punti di vista. Ad esempio, Isi Noice parla di come la crew si ponga nei confronti dei propri ascoltatori, soprattutto quelli più giovani, e anche quelli italiani di seconda generazione come loro:
“Siamo cresciuti senza idoli da incontrare: si ammirava il calciatore, il cantante americano, ma uscendo per strada trovavamo solo quello che spacciava, quello che rubava i portafogli… ed erano loro a fare da fratelli più grandi, a dirci di non fare cavolate e andare a scuola. Adesso noi ci sentiamo i fratelli grandi dei ragazzini che ci ascoltano – vogliamo più che altro rassicurarli, non vogliamo che prendano ispirazione al 100% da quello che cantiamo noi. Però ad esempio, nel testo di Arabi Neri non vogliamo parlar male dei Carabinieri, vogliamo però puntare la luce sul fatto che almeno una volta al mese, uno di noi viene fermato dalla polizia per un controllo dei documenti. Se sono in centro con amici, se ci sono cento persone in una piazza, finisce sempre che sono io ad essere controllato, e voglio chiedere come mai.” Hichy aggiunge: “Qui in Italia siamo molto indietro sull’integrazione multiculturale, rispetto ad un Paese come la Francia: lì è cosa comune trovare un avvocato marocchino, un cantante di colore… qui no, se un giovane di seconda generazione guarda in alto, non trova esempi con il colore della sua pelle, non riesce a immaginare di poter fare un passo avanti in società. Ora ci siamo noi, vogliamo mostrare che la cosa si può fare.”

Per gli stessi motivi, per una certa “arretratezza” italiana, i membri della crew hanno deciso di far base nel nostro Paese anzichè in altre zone del mondo: “Quando abbiamo iniziato questo progetto, abbiamo visto che mancava un gruppo di questo tipo e con questa musica. C’era un vuoto, e abbiamo voluto riempirlo. In tutto il mondo questo tipo di cose c’era già, in Italia non ancora”, inizia Isi, e Laioung conclude: “Fino a quattro anni fa in Italia non esistevano queste sonorità. Fare un pezzo trap in Italia nel 2012 significava sentirsi dire che sarebbe stato sprecato da queste parti, che non avrebbe funzionato. Ora lo facciamo funzionare noi”.

Nuovo Impero è un disco molto denso, con ben sedici tracce: segno di una creatività collaborativa molto proficua. Hichy dice che “E’ dal 2013 che stiamo insieme e scriviamo tantissimo, lo facciamo in modo quasi automatico, e ormai puntiamo ad un livello qualitativo altissimo. Siamo molto critici (in maniera costruttiva) nei confronti l’uno dell’altro, e diamo il 100% perchè sappiamo che finita la nostra barra, ci sono gli altri tre pronti con barre ancora migliori. Siamo sempre presenti tutti e quattro in tutti i pezzi, perchè nessuno vuole essere l’assente in un brano, anche per una questione di rispetto verso gli altri. E’ un processo creativo che nasce spontaneamente, e che ormai funziona bene per noi”. Laioung aggiunge: “Ognuno di noi a casa ha un piccolo studio di registrazione, e posso lavorare quando mi pare in totale relax. Magari la sera prima ho sentito tre beat, mi prende la vibrazione giusta per il secondo, ci canto su in un certo modo, e voglio mixare subito la mia voce perchè devo catturare subito la vibe di quel momento. Se dovessi andare in uno studio, anche sicuramente uno studio migliore del mio, perderei la spontaneità del momento. In questo modo, finiamo con l’avere parecchi pezzi pronti”.
Interessante anche l’uso di quattro lingue -italiano, arabo, inglese e francese- per esprimere vari concetti sul disco. Hichy spiega il perchè: “Abbiamo inserito le lingue che parliamo noi, con i termini magari più comprensibili fra le varie lingue. La speranza è che un ragazzo che ascolta il disco e non capisce una frase, magari cerchi su internet il significato, per espandere la sua conoscenza. E’ anche per questo che il cd ha un bel libretto con tutti i testi, per scoprire nuove parole e slang in tutte le lingue”.

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Immancabili poi le domande sulle collaborazioni ed i pezzi preferiti. Riguardo le collaborazioni, nonostante la presenza di ospiti importanti come Gue Pequeno e Luchè, si trovano tutti concordi nel nominare Sedrick come rapper che ha reso felici tutti. I
Isi: “Sedrick, perchè lo conosco da quando ha 14 anni, non ha mai voltato le spalle alla famiglia, ha corso con noi anche nelle difficoltà e ha sempre creduto in noi anche quando noi non ci credevamo. Stava con noi in studio anche quando non avevamo niente, e ora è un piacere coinvolgere un ragazzo semplice come lui in ben due pezzi del nostro primo progetto ufficiale.”
Hichy aggiunge: “Il mio primo pezzo è stato con Sedrick.”
Laioung fa eco: “Il mio primo pezzo in Italiano è stato con Sedrick.”

Per i pezzi preferiti, invece:
Hichy: “Flus 2”
Isi: “Familia”
Laioung: “Flus 2”
Momoney: “Impossibile, “sono tutti come figli”, ahaha”

Non resta che ascoltare Nuovo Impero, per farsi un’opinione personale, con questi nuovi strumenti conoscitivi emersi durante l’intervista.

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