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Metalitalia Festival 2017: foto e commenti da entrambe le giornate

Death SS, Edguy, Moonspell, e tutti gli altri: oltre 100 foto ed una lunga analisi del nuovo successo registrato dal Metalitalia Festival.

pubblicato 13 Settembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 02:51

Si è conclusa la sesta edizione del Metalitalia Festival: un festival in continua espansione ed in continuo miglioramento.
E’ stata la prima edizione con due giorni di durata, e l’esperimento ha avuto estremo successo, lasciando tutti soddisfatti, riuscendo anche ad unire le anime power metal e death metal che avevano contraddistinto (alternandosi) le annate precedenti: quest’anno sono stati soddisfatti i gusti di tutti, ed è anche un piacere constatare che in molti abbiano comprato il biglietto per entrambe i giorni, lasciando da parte le preferenze di genere.

Ammirabile anche la scelta della band: la qualità è stata altissima fin dagli opener delle due giornate, con tutte esibizioni che potrebbero essere valutate dal 7 in su, graziate anche da suoni ottimi e ben calibrati per tutti e minutaggio consistente per tutti. Nessun gruppo svogliato, insomma, nessuno preso male dai suoni o piagato da problemi tecnici. A distinguersi sono stati tutti gli Italiani del secondo giorno, che davanti ad un Live Club già molto pieno hanno fatto vedere che anche nella Penisola si sanno creare atmosfere oscure e credibili, al di là di quel che dicono i disfattisti. Menzione d’onore per i Mortuary Drape, che hanno lasciato sbalorditi tutti i presenti per qualità sonora, potenza e scenografie. Affascinante poi che alla loro esibizione sia seguita quella dei Claudio Simonetti’s Goblin, un concerto strumentale che gira tutto attorno alle tastiere del maetro Simonetti, e al potere dei film per i quali ha scritto le colonne sonore diventate immortali: nel giro di una canzone venivano proiettate le scene più importanti di ogni film, ed è impossibile non emozionarsi guardando Profondo Rosso, Demoni, Zombi, Suspiria, mentre vengono eseguite dal vivo (e con gran potenza) le loro musiche. Samael e Moonspell, i due “opsiti stranieri” del secondo giorno, in realtà parlando correntemente italiano e vanno ben oltre i “grazzi” di cortesia: il loro rapporto con il pubblico italiano è ormai intimo, ed in molti sono qui solo per loro. Ma in realtà, il secondo giorno è dominato dal fantasma di Steve Sylvester, che si è prima palesato al meet&greet (occasione più unica che rara!) firmando centinaia di oggetti, e poi è arrivato sul palco con i Death SS all’interno di una bara. Una volta uscito, l’inferno si è scatenato, con mostri, suore, dominatrix, crocefissi, tentativi di esorcismi… e ovviamente musica di qualità. Nelle interviste degli scorsi mesi, Steve diceva che quello al Metalitalia sarebbe potuto essere l’ultimo show dei Death SS, e invece a sorpresa viene annunciata l’imminente uscita di un nuovo disco. Il Sabba continuerà ancora a lungo…
Riguardo al primo giorno, ho assistito agli ultimi tre concerti, e anche qui il livello è stato altissimo: dai Grand Magus veramente in gran forma, ai Rhapsody Of Fire che sfoggiano le doti canore di Giacomo Voli, il nuovo cantante che ha stupito e convinto tutti. Infine gli Edguy, come sempre amatissimi in Italia, giunti qui per festeggiare degnamente i 25 anni di carriera.

Per i live report dei singoli concerti, posso solamente linkare i report scritti in diretta da Metalitalia stessa: il festival è loro, a loro la gloria di scriverne in dettaglio.
Giorno 1 – Edguy, Rhapsody Of Fire, Grand Magus, Labyrinth, Secret Sphere, White Skull, Holy Martyr, Trick Or Treat
Giorno 2 – Death SS, Moonspell, Samael, Goblin, Mortuary Drape, Necromass, Shores Of Null

In chiusura, non rimane che fare i complimenti ad un festival che continua a fare scommesse (compresa quella di portare uno stand di cibo vegano: dopo le prime ironie sul web, la loro cucina è stata letteralmente presa d’assalto, donando al MiVeg un successo quasi pari a quello del tradizionale salsicciaro che, a onor del vero, a tratti invadeva il locale interno con un odore nauseante anche per i più appassionati di carnazza).
La pioggia che ha funestato la sera e soprattutto il secondo giorno di festival ha solo impedito ai metallari stanchi di riposarsi sull’erba esterna, costringendo tutti alla posizione verticale per tutte le ore del festival: ma qui ci vogliono lamentele verso Giove Pluvio, più che verso un’organizzazione che ha tenuto tutti protetti e asciutti.

Ecco, infine, le nostre foto dal festival. Buona visione!