Home Elio E Le Storie Tese al Rugby Sound di Legnano: foto e commenti da un concerto vintage, 30 Giugno 2017

Elio E Le Storie Tese al Rugby Sound di Legnano: foto e commenti da un concerto vintage, 30 Giugno 2017

Solo tre pezzi post-1999: il resto di due ore di scaletta è tutto per i fan della primissima ora. Ecco com’è andato il concerto di Elio E Le Storie Tese a Legnano.

pubblicato 1 Luglio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:25

Lo confesso subito: erano quasi dieci anni che non frequentavo un concerto di Elio E Le Storie Tese. Forse erano musicalmente cambiati loro, o forse ero io ad essere rimasto stupidamente giovane, o magari era esattamente il contrario. Sarà che li seguivo dal 1990, quando avevo 13 anni, e forse come in tutti gli amori, una fase di stanca alla fine arriva.
Ma l’occasione di vederli aprire l’edizione del Rugby Sound Festival 2017 a Legnano era troppo ghiotta, visto che il Rugby Sound è sempre stato un festival molto piacevole, e visto che forse dopo dieci anni potevo dare un’altra chance a Elio.
Sono andato senza sapere niente sulla setlist proposta (anche perchè, fino ad ora, nel 2017 hanno suonato in Europa proponendo scalette “internazionali”, sicuramente diverse da quelle per un tour estivo italiano che -dopo un “riscaldamento” alla notte bianca di Loano- parte proprio da Legnano), ed il risultato mi ha spazzato via.
Guardate qui che scaletta:

Parco Sempione
Cassonetto Differenziato
Il Vitello Dai Piedi Di Balsa
Fossi Figo
Mio Cuggino
Disco Music
Ritmo Sbilenco
Pipppero
TVUMDB
Il Rock and Roll
Uomini Col Borsello
Supergiovane
Born To Be Abramo
Servi Della Gleba
—-
Italia Sì/Italia No
Tapparella

Puro vintage, cucita apposta ad una vecchia fava come me. Ci vuole un’ora di musica per l’unico omaggio all’ultimo disco, Figgatta De Blanc, poi ci sono un pezzo del 2008 (Parco Sempione), uno del 2003 (Fossi Figo), e tutto il resto è dal 1999 in giù. Una goduria, per gli amanti delle sonorità vecchie, suonate con la nuova maestria. E suonate senza la partecipazione di Rocco Tanica: il suo “ritiro dalle scene” è trattato esplicitamente e con ironia dalla band, ed il suo sostituto (“52enne meridionale a cui abbiamo voluto dare un’ultima chance”) è decisamente degno.
Parlare delle battute improvvisate durante un concerto degli EELST è come cercare di spiegare una barzelletta: o ci siete stati, o non è la stessa cosa. Si può sottolineare come in “Mio Cuggino” sia segnalato “Free Corona” al posto di “Free Valpreda”, e si può solo suggerire agli assenti come Faso si sia aperto alla modernità per Servi Della Gleba – basta con le scope di saggina, molto meglio infilarsi nel sedere un bel robottino che ti spazza da solo tutta la casa.
Sempre interessante, poi, come il cantante “localizzi” il concerto: la città di Legnano viene ringraziata/nominata almeno 20 volte, compresi i ricordi di un concerto di 30 anni fa al circolo “Fratellanza e Pace”, il cui organizzatore dovrebbe essere lo stesso che li ha richiamati qui dopo tutto questo tempo.

I concerti di Elio sono magia, perderli un delitto. Ora me ne rendo conto, e chiedo scusa a tutti.
Per fortuna Mangoni è rimasto un artista indipendente (“al pari di Calcutta e Levante”), libero quindi di seguire la band nonostante non ne faccia parte. Le major non sono riuscite a farlo scendere a compromessi, quindi balla sempre come se non ci fosse un domani su Born To Be Abramo o Il Vitello Dai Piedi Di Balsa.

Il “concerto definitivo” del 19 Dicembre al Forum di Assago diventa una priorità imperdibile, a questo punto.

Due parole sul Rugby Sound Festival, iniziato appunto ieri: negli anni l’organizzazione di Parabiago si era distinta per essere molto precisa e dalla parte dello spettatore, trattato come un essere umano in cerca di divertimento, e non un essere da cui spremere soldi.
Con lo spostamento dallo Stadio del Rugby di Parabiago al Castello di Legnano (al netto del dispiacere dei cittadini di Parabiago), tutte le impressioni confermate – e anzi, il tutto è anche migliorato. Per dirla con Elio, “c’è convenienza, c’è cortesia, e c’è anche l’ampio parcheggio all’ingresso”.
Davvero: i biglietti hanno prezzi popolari, e anche mangiare e bere sono su ottimi livelli, e l’Isola del Castello è letteralmente circondata da parcheggi gratuiti. Inoltre, entrare dai bastioni di un castello per vedere un concerto, fa il suo effetto.
Qui di seguito, il programma di questa edizione 2017: se c’è qualcosa di vostro interesse, il consiglio è di farci un salto!