Home Interviste Riki a Blogo: “Ecco perché il nome d’arte, non sono d’accordo con chi critica i miei testi” (video)

Riki a Blogo: “Ecco perché il nome d’arte, non sono d’accordo con chi critica i miei testi” (video)

Intervista a Riki qualche giorno dopo la finale di Amici 16: si parla del nome d’arte, dell’album e delle critiche.

pubblicato 30 Maggio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 05:35

Riccardo Marcuzzo avrà sicuramente perso le parole quando il suo disco d’esordio (uscito venerdì 19 maggio per Sony Music) ha debuttato al primo posto della classifica Fimi. Il secondo classificato ad Amici 16, intanto, ha abbandonato il suo nome all’anagrafe per scegliere il più immediato Riki, perché? “Mi chiamo su Instagram AboutRiki, ho sempre usato questo nome perché era di due sillabe… tipo Snoop Dog o comunque i nomi dei rapper. E’ una questione di marketing, le due sillabe ti rimangono in testa. Una volta ad Amici ho usato Riccardo per iniziare il percorso, non mi piaceva usare subito il nome d’arte. ‘Questo se la mena’, avrebbero detto tutti. Quando abbiamo iniziato a lavorare al disco, poi, ho optato per Riki. Non è detto che in futuro sia sempre così”, ci ha risposto il 25enne milanese.

Sei stato il più conteso dalle case discografiche, poi hai scelto Sony. Come mai?

“Ho vuto la fila, si può dire. Verso la fine del serale ti arrivano le proposte e avevo la proposta da tutte le etichette. Ho scelto Sony fin dall’inizio perché mi dava più fiducia, è anche una questione di pelle”.

Perché l’album, Perdo le parole, non ha cover né brani in inglese?

“Quando ho iniziato a lavorare a questo disco, già dall’anno scorso, ho dovuto fare una cernita di brani. Mi sentivo di cantare questi: perché scegliere delle cover quando avevo quaranta-cinquanta brani carini nel loro genere e che mi rispecchiavano tanto?”.

Come hai reagito al primo posto in Fimi?

“E’ una cosa che mi riempe d’orgoglio perché, davvero, non me l’aspettavo. Ho iniziato questo percorso sempre primo in classifica. Però un conto è essere primi su iTunes con un brano ed un conto è essere primi in Fimi con il disco d’esordio. Mi ha dato anche ansia e responsabilità questa cosa perché quando arrivi lì, poi devi anche mantenere”.

C’è una critica che ti dà fastidio?

“A me dà fastidio solo quando criticano i testi perché secondo me si lasciano prendere dal bel faccino e dal contesto. Penso di scrivere comunque delle cose abbastanza originali e poi so quello che ho dietro, quello che ancora non ho fatto sentire. Io mi conosco di più e quindi quella è l’unica cosa sulla quale non so d’accordo. Devo crescere tanto però sui testi mi trovo in disaccordo con la critica”.

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