Home Enzo Avitabile: “Strafelice dei David. Ambasciatore di Napoli nel mondo, ma senza vanto”

Enzo Avitabile: “Strafelice dei David. Ambasciatore di Napoli nel mondo, ma senza vanto”

“È naturale che scriva pensando alla mia città, ma dedico la vittoria a tutte le periferie del mondo” dice Avitabile all’indomani del doppio David di Donatello 2017.

pubblicato 28 Marzo 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 07:52

Enzo Avitabile ha segnato la 61esima edizione dei David di Donatello con la doppietta registrata come Miglior Musicista e come Miglior Canzone, “Abbi pietà di noi” che ha il sapore di una giaculatoria laica per le aree dimenticate delle nostre città composta per la colonna sonora di Indivisibili, il film di Edoardo De Angelis che ha portato a casa sei statuette.

“Indivisibili è un film molto calato nella realtà. È stato naturale per me, nato a Marianella, scrivere pensando a Napoli, soprattutto alla sua periferia. E dedico questo lavoro e la mia vittoria proprio alla periferia di Napoli e alle periferie del mondo. È a suo modo un inno alla vita”

ha dichiarato ai microfoni di Run Radio, la web radio dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che lo ha intervistato all’indomani della cerimonia di premiazione. Non è mancato neanche un commento all’entusiastico commento del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che a Il Mattino si è detto “gioioso per l’immenso Enzo Avitabile. Enzo è Napoli, Enzo è il Sud del mondo…”.

“Io portavoce di Napoli nel mondo? Io sono semplicemente un musicista napoletano che viene dalla periferia, che ha studiato nel centro della città (al Conservatorio di San Pietro a Majella, ndr), che qui ha insegnato. È normale che io racconti tutto questo e se riesco a portare Napoli nel mondo ne sono felice, ma ‘senza creste’, senza vanto, per intenderci. È tutto molto naturale”

dice il cantautore, che ribadisce a ogni pie’ sospinto il concetto di ‘normalità’ e ‘naturalezza’, anche quando ricorda il docufilm di Jonathan Demme, che ne raccontò la sua Music Life, colpito dalla sua ricerca musicale.

“Quando Demme ha fatto un film su di me tutti hanno detto che non bisognava aspettare che arrivasse un regista americano, un premio Oscar, per scoprire quel che facevamo qui… Penso che i David siano una cosa molto seria e con una connotazione precisa nel mondo dell’arte. Sono strafelice di questo riconoscimento”

chiosa Avitabile. E la consacrazione anche dall’Italia.