Home Notizie Giuseppe Gibboni: “Ho vinto Prodigi e pubblicato un album con Warner Classics, ma sono un ragazzo normale”

Giuseppe Gibboni: “Ho vinto Prodigi e pubblicato un album con Warner Classics, ma sono un ragazzo normale”

Intervista a Giuseppe Gibboni, l’astro nascente del violino.

pubblicato 1 Dicembre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:40

Quindici anni compiuti e già una carriera da far invidia a tanti. Giuseppe Gibboni, ragazzo prodigio del violino, è nato in provincia di Salerno da una famiglia d’arte: “Mio padre è violinista, mia madre pianista e ho due sorelle gemelle violiniste, come me. Sono cresciuto in mezzo alle sette note, è stato quasi inevitabile il mio approccio alla musica: ho iniziato a suonare il violoncello all’età di 3 anni”.

Da lì, i primi riconoscimenti: “Da piccolissimo partecipavo a concorsi nazionali e mi piazzavo sempre ai primi posti. I miei genitori hanno cominciato a capire che poteva essere la strada giusta. Così, a 7 anni mi sono iscritto al conservatorio. Ora sono al decimo anno, a giugno mi laureerò”. Il 19 novembre, il piccolo ma grande Giuseppe ha vinto la prima edizione italiana del talent per Unicef Prodigi – La musica è vita, un bel riconoscimento: “Mi sono presentato con la Carmen perché mi piace molto ed è un brano molto orecchiabile, lo conoscono un po’ tutti. Si era creato un bel rapporto con gli altri concorrenti, non si percepiva la competizione”.

Per coronare questo periodo d’oro, il 25 novembre è uscito il suo primo album per Warner Classics (sedici brani per tutti i palati): “E’ stata la mia prima esperienza di incisione vera e propria. Nel disco ci sono la Carmen integrale, Il volo del calabrone di Korsakov, alcuni capricci di Paganini ma anche anche brani più leggeri come Nuovo Cinema Paradiso di Morricone, Il Postino di Bacalov o La vita è bella di Piovani. Sono stato accompagnato da Fabio Silvestro, pianista con il quale collaboro già da un po’ di tempo, e in alcune parti con l’Orchestra Busoni di Trieste”.

Nonostante riconoscimenti notevoli ed un disco con un’importante etichetta, Gibboni si sente un ragazzo come tutti gli altri: “Non ho una vita diversa dai miei coetanei. Certo, faccio molte più cose di loro ma sono un ragazzo normalissimo. Mi piace uscire con gli amici, amo le arti marziali e lo sport in generale. E poi la musica. Per svago mi piace ascoltare i Pooh o canzoni vecchiotte. Cosa farò dopo la laurea in conservatorio? Mi piacerebbe continuare a studiare, magari all’estero”.

Ad maiora.

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