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Pino Donaggio: Lettere è il nuovo album

Lettere, il nuovo album di Pino Donaggio, presentato il 15 ottobre a Venezia. Tutte le informazioni.

pubblicato 7 Ottobre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 13:11

Il 15 ottobre 2016 Pino Donaggio presenterà, presso il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia, Lettere, il suo nuovo lavoro discografico, creato insieme a “I Solisti Veneti” diretti dal maestro Claudio Scimone.

Il famoso autore di testi indimenticabili come il successo planetario Io che non vivo (con il quale partecipò al Festival di San Remo del 1965), nonché compositore di oltre duecento colonne sonore (da Piranha di Joe Dante, a Carrie Blow Out e Body Double di Brian De Palma) ha deciso di incidere un disco di brani inediti e reminiscenze mutuate dalle sue colonne sonore, dopo aver contattato Scimone e aver composto alcuni brani de I Solisti Veneti dello stesso Maestro. L’artista buranese definisce Lettere:

Il ritorno maturo e volontario alla casa da dove sono partito, alle mie calli umide di nebbia, ai palazzi immobili nel tempo, ai colori delle opere astratte nei musei che ancora mi si agitano nella mente e mi infiammano il bisogno di comporre… Lasciare le cose come sono, restare fermi sul già fatto è un po’ morire lentamente. Svegliarsi e cercare nuove idee, ricominciare a mettersi in gioco, sperimentare e vedere se sai andare oltre l’ostacolo: questo è il senso di Lettere. Io non so se questa musica valga più di una canzone di successo, ma questa è la fotografia della mia anima adesso, la sintesi del tempo vissuto in tutti I luoghi dove ho composto in giro per il mondo.

L’album contiene due brani più significativi, Lettera (che dà il nome all’album) per violoncello ed archi (perturbante e suggestivo lamento in tre sezioni) e Io che non vivo (rivisitazione del famoso singolo che ha venduto oltre 80 milioni di copie nel mondo). Fanno parte del cd anche Prayer for Paris (un toccante requien in memoria delle vittime del massacro avvenuto nella capitale francese nel novembre del 2015), Controcampo per tromba e archi (brano definito uno dei più moderni e radicali del disco), Fotogrammi (dai motivi grotteschi e saltellanti che richiamano Shostakovic), Eccesso (brano virtuosistico e ritmico per violino), alcune significative colonne sonore create e due omaggi ai colleghi compositori vincitori dell’Oscar, Nicola Piovani (con La vita è bella) ed Ennio Morricone (con Gabriel’s Oboe).

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