Home Classifiche Musicali SoundsFactor, il vincitore Ubaldo Di Leva si racconta a Blogo [intervista]

SoundsFactor, il vincitore Ubaldo Di Leva si racconta a Blogo [intervista]

Ubaldo Di Leva, il vincitore del contest SoundsFactor, si racconta a Blogo.it

pubblicato 30 Settembre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 13:23

Durante l’estate, vi abbiamo tenuto compagnia con la vetrina contest SoundsFactor. Attraverso una votazione su Facebook e un sondaggio finale, c’era la possibilità di eleggere il brano che maggiormente vi aveva colpito e meritava la vittoria. In tanti ci avete scritto e avete partecipato. Alla fine, a vincere, è stato Ubaldo Di Leva con il brano Non riesco a convincermi (clicca per vedere il video ufficiale) Qui sotto la biografia di Ubaldo e, a seguire, la nostra intervista, come anticipato con il lancio del contest online.

Classe ’94, Ubaldo Di Leva nasce a Caserta e fin da piccolo ha sempre avuto la passione per due cose che caratterizzano particolarmente la sua vita: tecnologia e musica. Inizia a far parlare di sé sin dal suo esordio come cantante, avvenuto il 10 settembre 2012, quando, appena compiuti i diciotto anni, ha deciso di iniziare il suo progetto musicale. Nel suo primo disco di cover dal titolo “Metà di me”, Ubaldo omaggia i grandi artisti italiani spaziando da Ferro a Renga, da Ranieri a D’Alessio. Inoltre l’amico autore Giovanni Vita gli regala la sua canzone “Metà di me” che Ubaldo riarrangia insieme a Simone Durante e la ripropone al pubblico, ispirando così anche il titolo del disco. Nel 2013 pubblica la seconda parte di “Metà di me”, introducendo però due nuovi brani, “Scrivo di te” e “Quando ti incontrerò”, iniziando il progetto di inediti di cui è autore-compositore. L’ultima sua raccolta di cover è un doveroso e sentito omaggio alla musica italiana. Il 4 settembre 2014 è una data fondamentale nella carriera artistica di Ubaldo Di Leva in quanto egli pubblica il singolo “Ma Perché”, che fa da apripista al suo primo album da cantautore. Il 15 dicembre 2014 esce in copia fisica e in digitale “A me piaci così”, un concept album dedicato all’amore che contiene dieci brani inediti. Il progetto, totalmente auto-prodotto, viene presentato il 19 dicembre presso il PlautoTeatroStudio (una delle prime Bose Hall europee) dove raccoglie numerosi consensi positivi anche dalla stampa. Il 26 ottobre 2015 sui migliori digital stores esce il mini-ep “July Seems September”. Il 23 aprile 2016 si apre un nuovo capitolo nel percorso musicale di Ubaldo Di Leva. Esce in digitale “Non Riesco A Convincermi”, il nuovo singolo masterizzato in America da uno dei più famosi mastering engineer internazionali, un guru del settore, Antonio Baglio. A corredo un eccezionale videoclip girato in un incantevole scenario del Molise.

Prima di tutto, complimenti Ubaldo per la vittoria di SoundsFactor!

Grazie, è stata davvero una vittoria inaspettata, anche perché hanno partecipato molti colleghi con dei progetti interessanti. Sono un lettore assiduo di Soundsblog e finalmente potrò leggere una mia intervista, faccio ancora fatica a crederci.

Il brano Non riesco a convincermi ha segnato il tuo ritorno e tu stesso hai ammesso di aver avuto molto materiale disponibile sul quale concentrarti ma che questo pezzo ha avuto la meglio. Come è nato?

Dopo il mio primo disco di inediti uscito a dicembre 2014 nei mesi successivi alla promozione ho iniziato a scrivere tantissimo, dedicandomi molto nella scrittura dei testi e nel senso che volevo dare a ogni singola canzone. Con spirito critico ho analizzato bene il mio disco e sono andato a cogliere quei particolari nei testi che non mi avevano convinto del tutto. Ho svolto un’analisi approfondita per capire cosa migliorare e cosa invece dovevo tenere. Per questo ho scritto tanto negli ultimi mesi e finalmente è arrivato “Non Riesco A Convincermi” che per me è un brano di grande maturazione nella mia scrittura. Ho scelto questo singolo perché mi rappresenta attualmente sia come stile di scrittura e sia come stile musicale visto che ho composto anche la musica.

A 18 anni hai rilasciato un disco di cover con omaggi a Ferro, Renga, Ranieri. Sono loro gli artisti che ti hanno, in qualche modo, influenzato o spinto a seguire il percorso di cantante?

Sono sempre stato appassionato di musica. Da piccolo a casa mia si ascoltava molta musica italiana dai grandi cantautori ai gruppi famosi dell’epoca, ascoltavo davvero un po’ di tutto con grande interesse e attenzione. Da Celentano, Baglioni, Ranieri, fino agli artisti più recenti come Ferro, Renga, Cremonini, Jovanotti ect. Ho sempre cantato, ma forse per timidezza, pigrizia o per la paura di non avere le giuste qualità non ho mai approfondito sul serio l’argomento. Per gioco e curiosità a 18 anni mi sono ritrovato in uno studio a registrare delle cover che per me erano semplicemente le mie canzoni preferite che ascoltavo molto in quel momento o che comunque hanno influenzato la mia adolescenza. Per gioco sono nati due cd e mi sono presentato al pubblico, ho preferito iniziare con una raccolta di cover per far conoscere innanzitutto la mia voce e per far arrivare alle persone i generi musicali a cui mi ispiro.

Oltre agli artisti italiani, quali cantanti stranieri ascolti o a quali ti senti più vicino musicalmente?

Ascolto musica straniera ma non ho una preferenza o un’artista particolare a cui mi sento vicino. Però ascolto di tutto e ogni tanto capita anche di trovare assonanze e piccoli particolari che avvicinano un po’ il mio stile musicale. Ad esempio negli ultimi mesi ho scoperto un cantautore inglese molto forte, si chiama Greg Holden e da subito mi ha catturato con la sua musica, e mi sono divertito molto a fare una cover di un suo brano e tradurlo anche in italiano, scoprendo una grandissima attinenza anche nella nostra lingua. Della musica straniera mi piace molto il sound che hanno i gruppi, ad esempio i Coldplay, Maroon 5 giusto per citare qualcosa più vicino alla mia età. Però spesso apro Spotify e amo scoprire ed ascoltare la musica che purtroppo non ho vissuto in prima persona per via dell’età, ma che comunque è ancora attualissima come i Pink Floyd, Rolling Stones, Bob Dylan ect.

Hai mai pensato di tentare la carta dei talent show? Li segui?

Oggi vedo il talent nei miei coetanei quasi come una scorciatoia per arrivare al successo immediato, eliminando ogni forma di gavetta, studio, esperienza. Non ho mai provato a partecipare e sinceramente l’idea non mi attira per ora, anche perché seguendoli ho notato che all’inizio sembra quasi una corrida, poi se hai fortuna di entrare in pochi mesi ti fanno acquistare tanta popolarità che devi essere bravo a conservare nel tempo. Molti ragazzi che hanno partecipato ed hanno avuto anche un buon impatto sul momento poi sono scomparsi. Hanno imposto nella testa di tutti che per fare successo nella musica bisogna passare per forza dal talent. Io penso e credo che non deve essere per forza così, anzi mi piacerebbe che i discografici iniziassero a vedere anche oltre il talent investendo qualcosa sullo scouting. Ad esempio, oggi un’artista emergente come me se non ha amicizie nel settore e vuole fare ascoltare qualcosa a un direttore artistico a quale porta deve bussare? Per questo tutti si rifugiano nei talent, perché non c’è una porta a cui bussare e chiedere un parere, un consiglio, un confronto diretto con qualcuno che possa ascoltare sul serio quello che proponi. Forse oggi è più facile avere un incontro con il presidente degli Stati Uniti che con un A&R di una Major o di un’etichetta indipendente.

Dopo Non riesco a convincermi che progetti futuri hai? Ci puoi anticipare qualcosa?

Il mio desiderio per il futuro è sicuramente un nuovo disco, ma vorrei arrivarci senza fretta, con dei brani forti, testi accurati e sicuramente un progetto studiato bene. Ci arriverò gradualmente. Pubblicherò altri singoli che avranno un filo diretto tra di loro, quasi a creare una storia unica. In questi giorni sto lavorando proprio al nuovo singolo che uscirà verso novembre, sempre con produzione e distribuzione indipendente. Abbiamo appena girato in questi giorni una prima parte del nuovo video in Puglia, e sono davvero super contento del lavoro che stiamo facendo.

Che significato ha la musica, per te?

Per me la musica è vita, per me la musica è libertà. Sinceramente non riesco più ad immaginare la mia vita senza la musica. Non so se riuscirò un giorno a coronare il mio sogno da protagonista, ma in ogni caso mi inventerò qualcosa per restare in questo settore. Amo lo studio di registrazione, sto acquisendo in questi anni di lavoro parecchie tecniche di produzione, stesura e tutto quello che gira intorno alla creazione di una canzone: dalla registrazione del brano alla fase finale del videoclip. Inoltre sono un grande appassionato di regia e montaggio video, infatti seguo personalmente la scrittura e la realizzazione dei miei video.

Immagina di poter scegliere un artista italiano e uno straniero con il quale duettare. Senza limiti, lanciati. Chi sceglieresti?

Beh, è una domanda abbastanza complicata. È difficile scegliere per me che sono un appassionato di musica italiana. Come artista maschile sceglierei sicuramente Tiziano Ferro che oltre ad essere uno degli artisti che amo di più, per me è anche fonte di ispirazione e soprattutto mi rivedo tantissimo nella sua storia musicale. Come artista femminile invece in questo momento direi Francesca Michielin, perché la sua voce mi affascina e mi cattura completamente quando ascolto le sue canzoni, e devo dire che non sarebbero male le nostre voci insieme. Artista straniero sicuramente Greg Holden di cui parlavo in una domanda precedente, mi ritrovo tantissimo nel suo modo di scrivere e nella musica che compone.

Classifiche MusicaliInterviste