Home Ghemon Ghemon a Blogo: “Il live ti dà la carica per poi entrare in studio a registrare”

Ghemon a Blogo: “Il live ti dà la carica per poi entrare in studio a registrare”

Ghemon & Le Forze del Bene stanno per ripartire in tour: il cantautore/rapper si è decisamente innamorato del lato live della musica, e l’esperienza con la band influenzerà anche il prossimo disco…

pubblicato 10 Maggio 2016 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:57

A margine della conferenza stampa sulla stagione 2016 del Carroponte, Ghemon si è concesso ai nostri microfoni per approfondire l’aspetto live della sua musica, che ha assunto un livello totalmente nuovo dopo l’incontro con “Le Forze del Bene”, la live band che lo segue dallo scorso tour e dalla quale non ha nessuna intenzione di separarsi. Squadra che vince non si cambia, dopotutto, e infatti le richieste di nuovi concerti continuano a far squillare il telefono del cantautore/rapper.

E’ finito da pochi mesi l’ORCHIdee Tour, e già stai per ripartire con molte altre date per l’Indigo Tour 2016. La tradizione vorrebbe che in mezzo ci fosse un album, tu invece ti sei buttato sul lato live della musica…

“Pensavo, dopo il concerto finale all’Alcatraz lo scorso Novembre, di prendermi un po’ di tempo e magari pensare al nuovo disco, e invece è arrivata una telefonata che mi avvisava che c’era una forte richiesta per altre mie date, e son tornato a concentrarmi totalmente sulla parte live, perchè ho capito che il live è il momento che ti permette di acquistare energie per poi entrare in studio carico. Se prima il live per me era “solo” una parte del lavoro, adesso è diventato qualcosa su cui vale la pena investire tanto tempo quanto quello che impiego per un disco: prepariamo dei momenti speciali, dei medley, cambiamo le parti in scaletta… I concerti con i dj hanno le basi strumentali, e quindi non si può variare molto quel che suoni, mentre con una band sei molto più libero.”

Il tuo approccio al live, e la tua musica, sono indubbiamente cambiati. Ma vedi anche il tuo pubblico cambiato, nel frattempo?

“Sì, ho visto il pubblico evolversi nel tempo, però ovviamente lo scatto principale l’han fatto con l’ultimo disco, che ha attirato un sacco di curiosi, persone che erano scettiche sul rap ma erano curiose verso la musica live, e che avevano trovato coerente il discorso della mia evoluzione. E’ per questo che ho deciso di puntare molto sui live, cercando un sound distintivo ed uno spettacolo che si riconoscesse come mio – non volevo fare uno show come Daniele Silvestri o come Lil Wayne, ma qualcosa di inconfondibilmente mio. Per un anno e mezzo ho continuato a dare ordini ai musicisti e al fonico, ma spero che adesso non mi odino più, ora che abbiamo trovato l’alchimia giusta per il nostro suono.
Per i ragazzi giovani che vengono a vedermi ora, la commistione fra rap e band non è un problema come magari lo era ai miei tempi, mi piace che abbiano una mente aperta.”

Il 3 Giugno aprirai la stagione concertistica del Carroponte con uno show gratis, e pochi giorni fa hai suonato, sempre gratis, alla festa del Primo Maggio di Taranto, così come l’anno scorso al concertone del Primo Maggio a Roma… qual è il valore del suonare gratis?

“Per quello che mi riguarda, è il modo giusto per attirare gente che non mi conosce o che è dubbiosa su quel che faccio – se non c’è il prezzo del biglietto per qualche show, arriva la gente più diversa, a cui magari riesco a togliere qualche preconcetto. E al contempo, mi sembra di ripagare chi da tempo mi sostiene, e che dopo avermi seguito in molti concerti, se ne può godere uno gratis.”

In ogni caso, ci sono progetti per un nuovo disco?

“Sì, è in arrivo un nuovo disco, ti vorrei dire entro il 2016 ma dipende da molti fattori e dalla casa discografica – sottolineo che uscirà sempre per Macro Beats, nonostante molte major si siano fatte avanti, ho preferito lavorare con chi mi conosce e mi lascia libertà totale, senza darmi scadenze assurde o paletti vari.
Ho molti stimoli nuovi, andando in tour con la band – ad esempio a volte compongo qualcosa, campiono una batteria, ma poi chiamo il bassista per chiedergli cosa ne pensa. Ricevo molti stimoli dalla band stessa, mi chiedono magari di andare tutti insieme al concerto di Anderson Paak in Svizzera, per sentire cosa c’è di nuovo nella scena, o mi suggeriscono di sentire il featuring nuovo di Kendrick Lamar… dobbiamo guardare all’estero perchè in Italia questo tipo di cose non ci sono ancora, e questo mi spinge ad alzare la barra delle mie produzioni.
Con una band le possibilità diventano infinite, e ora non devo più solo scrivere le parole ma anche pensare alla musica – trovata la melodia giusta, che io ci rappi sopra o ci canti, non cambia niente ormai. Ho talmente tante idee che potrebbe essere addirittura un disco triplo!”

Queste sono le primissime date confermate dell’Indigo Tour, ma il calendario verrà decisamente aggiornato con tante nuove tappe…

03 giugno – Milano – Carroponte
18 giugno – Bologna – Biografilm
23 giugno – Modena – EstatOff
01 luglio – Vittorio Veneto (TV) – Rock 4 AIL
07 luglio – Arezzo – Mengo Music Fest
23 luglio – Vicenza – Jamrock Festival
10 agosto – Paola (CS) – 2bePOP Fest

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