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Francesco Renga a Blogo: “Scriverò il tuo nome è un disco rivoluzionario” (video)

Francesco Renga parla del suo nuovo album. Intervista video.

pubblicato 15 Aprile 2016 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:30

“E’ un disco rivoluzionario”. Lo dice e lo ripete con convinzione, Francesco Renga. L’album Scriverò il tuo nome è uscito venerdì 15 aprile per SonyMusic: dodici tracce (quattordici nella versione deluxe) che rendono particolarmente orgoglioso l’interprete udinese. “E’ un disco nel quale, per la prima volta, ho voluto raccontare quello che per me è l’amore amore. Quel sentimento così difficile da definire proprio perché comprendere tutto. L’amore credo sia il motore dell’universo, è sicuramente il mio motore. Volevo raccontarlo senza nascondermi dietro un dito”, racconta a Blogo.

“E’ un disco che cerca di raccontare l’amore in tutte le sue sfaccettature, i suoi momenti, il bene ed il male – prosegue – Quando cerchiamo di raccontare l’amore, lo facciamo sempre attraverso un vissuto proprio. La prima cosa che si palesa, quando pensiamo all’amore, è un volto. E questo volto ha un nome. La cosa meravigliosa, il gioco, la magia e l’alchimia è che nel momento in cui io racconto il nome del mio amore… quel nome diventa il nome di chi ascolta. E quindi il titolo dell’album”.

Questo album segna anche il ritorno di Renga come autore, non solo come interprete: “Nel disco precedente avevo scritto molto poco, questa volta ho scritto quasi tutto. La cosa, però, che voglio sottolineare è che ho scritto insieme a degli autori, alcuni molti giovani, che mi hanno dato la possibilità di usare un linguaggio nuovo. Questi giovani autori sono molto più connessi di me al mood che mi circonda. Mi hanno permesso di concentrarmi su alcuni aspetti del mio lavoro: la scrittura del testo ed il canto. Quest’ultimo, grazie a questo tipo di scrittura fatta di molte parole e strofe serrate, mi ha costretto ad usare la voce in una maniera diversa. E’ un canto più asciutto, determinato, incisivo, ficcante. Tutto questo ha reso questo progetto rivoluzionario per me, sicuramente è il disco più proiettato in avanti rispetto a tutti quelli che ho fatto”.

Tanti autori giovani, fra cui è presente Francesco Gabbani: “L’ho scoperto prima di Sanremo, non era ancora famoso. L’ho inventato io”, scherza. “Francesco è un grandissimo autore, lo avevo già intuito quando mi venne a salutare durante un live dalle sue parti, in Toscana. Mi fece ascoltare un paio di sue canzoni, c’abbiamo lavorato e L’amore sa è entrata nel disco. E’ una delle canzoni che mi entusiasma di più. Gabbani è un ottimo artista ed una persona incredibile”.

E poi c’è Nek: “La collaborazione è stata casuale e fortuita. Filippo lo conosco da tanto ma non era mai capitato di lavorare insieme. Il suo ultimo disco è stato prodotto da Luca Chiaravalli, uno degli autori coi quali ho sempre collaborato. Insieme a Simonetta, stavano lavorando ad una canzone ma non li aveva convinti per la direzione che aveva preso il disco di Filippo. Io l’ho ascoltata, ho lavorato sul testo e sulla struttura, ho riscritto il ritornello, tolto un ponte. E’ nata I nostri giorni. E’ stata la prima canzone che Michele Canova ha scelto per entrare nel disco”.

Il progetto è stato lanciato da Guardami amore, singolo accompagnato da un video spettacolare che si chiude con un monito (“E’ inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra”): “E’ un messaggio che credo sia un atto dovuto alla mia età. Ogni artista ha questa responsabilità. Io sono sempre stato ai margini, ho sempre avuto paura di venir frainteso o essere mal interpretato. In passato ci sono state operazioni di questo tipo un po’ pelose dal mio punto di vista. Ma quando ce vo’, ce vo’. Se guardo i miei bambini, non posso pensare al pianeta che gli stiamo lasciando. E quindi credo sia doveroso, soprattutto per loro, lanciare un messaggio in maniera perentoria e chiara”.

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