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Symphony X all’Alcatraz: foto-report dal concerto di Milano, Marzo 2016

Symphony X, Myrath, Melted Space: tutte le foto (ed i commenti) dal concerto di Milano

pubblicato 29 Marzo 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 19:07

Eugenio Crippa è stato al concerto dei Symphony X: ecco il suo report, con foto e commenti…

In un mondo che viaggia sempre più spedito fa bene a volte fermarsi un attimo a riflettere; anche nel ristretto microcosmo dei live report siamo spesso abituati a ricevere aggiornamenti immediati, talvolta in tempo reale, su quanto accade in un determinato locale ma, personalmente, questo meccanismo non fa che accrescere la frustrazione per non aver potuto assistere personalmente alla performance in oggetto. Perciò, non me ne vogliate se è trascorso quasi un mese dal concerto dei Symphony X in quel dell’Alcatraz meneghino: o c’eravate, e vi siete goduti oltre un’ora e mezza di eccellente prog-metal statunitense o, in caso contrario, nessun lemma, per quanto accuratamente selezionato, potrà effettivamente trasmettervi le emozioni di quella serata.

Una serata iniziata decisamente presto, alle 19.15 puntuali, con un combo francese chiamato Melted Space, seguito a ruota dai tunisini Myrath; i primi, autodefinitisi ‘opera metal’, piazzano sul palco tre cantanti diversi – una voce maschile pulita, una in growl/scream, e una femminile – cercando di variegare il più possibile un gothic metal altrimenti assolutamente privo di personalità, mentre i secondi infarciscono una solida base heavy metal con melodie orientaleggianti, proponendo canzoni innegabilmente orecchiabili e di impatto. Un discreto antipasto, in vista dei veri mattatori (eccellente, va detto, la prestazione al microfono di Russell Allen), a cui va dato atto di essere stati protagonisti di una performance di altissimo livello.

I Symphony X, muovendo i propri passi da oltre due decadi a questa parte nel delicatissimo territorio del progressive metal, un’area di ‘uncomfort’ assoluto da cui non si esce senza ammaccature, hanno pochi mesi fa diviso le opinioni di critica e pubblico con il loro ritorno discografico “Underworld”, un lavoro aggressivo e quasi totalmente scevro di quei ‘sinfonismi barocchi’ che costituivano parte del loro trademark musicale. La storia si ripete, e sempre si ripeterà, nei secoli dei secoli: visto dall’ottica di un’evoluzione stilistica, il combo americano non ha fatto altro che incedere in un percorso di ammodernamento e indurimento dei suoni già iniziato diversi anni fa; a rigor di logica, dovrebbe essere questa la vera progressione, piuttosto che una meno impegnativa riproposizione di stilemi vecchi di decenni, richiesta però costantemente dai fan più incalliti.

Appurato che da queste contraddizioni mai se ne uscirà, che han fatto dunque i SX lo scorso 3 marzo (e immaginiamo in tutte le altre date del tour europeo)? Hanno scelto, coraggiosamente a umile opinione di chi scrive, di suonare “Underworld” per intero, con l’aggiunta di tre soli brani da “Paradise Lost” e “The Divine Wings of Tragedy”! E ci è parso, nell’osservare un pubblico esaltato e partecipante non solo nelle primissime file, che non si sia trattato di una cattiva scelta: questi sono i Symphony X dell’anno 2016, prendere o lasciare!

Setlist (Symphony X):

Overture *
Nevermore *
Underworld *
Kiss Of Fire *
Without You *
Charon *
To Hell And Back *
In My Darkest Hour *
Run With The Devil *
Swansong *
Out Of The Ashes **
Sea Of Lies **

Set The World On Fire ***
Legend *

* Underworld
** The Divine Wings of Tragedy
*** Paradise Lost