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Edoardo Bennato, Pronti a salpare: “Anche il mondo occidentale dev’essere pronto a salpare”

Il cantautore ha presentato alla stampa il suo nuovo album che uscirà il 23 ottobre 2015

pubblicato 20 Ottobre 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 01:07

Peter Pan, Pinocchio, Lucignolo…ci sono ancora tutti: nel nuovo album di Edoardo Bennato, “Pronti a salpare”, in uscita venerdì 23 ottobre, torna infatti l’immaginario che lo ha reso noto al grande pubblico, un misto di (auto)citazione e nostalgia.

Come ha raccontato lui stesso alla stampa nel corso di un incontro nella sede della sua casa discografica:

“Io svolgo il tema, non decido mai di fare una canzone su questo o su quell’altro. Sono i fatti che mi vengono incontro: tutti veniamo sollecitati dai media, da quello che succede soprattutto in questo periodo. Cos’è che ci colpisce? Ci colpisce il continuo arrivo dei barconi, e tutto quello diventa il testo di una canzone, anche se cerco comunque di evitare il buonismo e i luoghi comuni”

Il disco arriva a cinque anni di distanza dall’ultimo lavoro di inediti, ed è stato prodotto da Brando, con cui Edoardo condivide la passione per la stessa musica (e che ci tiene a sottolineare che il disco è stato registrato in vecchio stile, ovvero in analogico).

Ma ‘pronti a salpare’ perchè? E soprattutto, chi deve essere pronto a partire?

“Viviamo in un’epoca di grandi spostamenti. Ma non devono spostarsi solo i diseredati: tutti noi dobbiamo essere pronti a salpare, ad entrare in un’altra logica”

La musica comunque è la chiave fondamentale di tutto:

“Noi dobbiamo fare musica, dobbiamo dare buone vibrazioni con la musica”

C’è anche spazio per un richiamo al passato, alla grande tradizione dell’opera italiana: il brano “La calunnia è un venticello”, dedicato ad Enzo Tortora e Mia Martini, infatti è introdotto da uno stralcio de “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini.

“Quando mi faccio le mie compilation da sentire in macchina ci sono i Black Rebel (Black Rebel Motorcycle Club ndr.), i R.E.M., ma anche Rossini. Spesso mi vado a vedere i ‘musical’ di Rossini: li chiamo ‘musical’ per usare un termine non italiano, che non è di moda. Anzichè guardarmi Jesus Christ Superstar o Hair o Grease vado a vedermi Rossini. Penso che anche le nuove generazioni dovrebbero andarsi a vedere ‘Il Barbiere di Siviglia’ o ‘Cenerentola’: sono veramente musical. Dove è possibile cerco di affermare la mia italianità, lo faccio in modo istintivo”

E, a proposito di musical, è in arrivo nel prossimo futuro un musical su Pinocchio. Il cerchio insomma si chiude:

“Stiamo per mettere in scena un musical su Pinocchio dopo quello su Peter Pan. In quel frangente ho dovuto aggiungere delle canzoni a quelle che già c’erano, e anche adesso ho aggiunto della canzoni. C’è ‘Lucignolo’ che invita Pinocchio a mandare al diavolo il Grillo Parlante: questo personaggio non c’era nell’album ‘Burattino senza fili’ del ’77. Il brano l’ho scritto partendo dal riff di chitarra, e poi ho pensato al tema: il nome Lucignolo mi ha fatto pensare a qualcuno che porta la luce, che illumina la via, per arrivare al posto dove c’è lo sballo. E’ un PR. Ho aggiunto questo brano a quelli che già c’erano”

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