Home Notizie Rita Pavone: “Le radio non hanno trasmesso Masters. Enrico Ruggeri? L’unico a dirmi che so scrivere”

Rita Pavone: “Le radio non hanno trasmesso Masters. Enrico Ruggeri? L’unico a dirmi che so scrivere”

“È stato un momento difficile ma me ne sono fatta una ragione, non ci ho pianto”

pubblicato 24 Settembre 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 01:50

Rita Pavone ha raccontato a Radio Club 91 la sua amarezza per come il suo ultimo disco Masters è stato trattato dalle radio:

Le radio non hanno trasmesso la nuova Pavone ma prima o poi. Se nessuno passa i tuoi pezzi nessuno può conoscerli. (a proposito anche di alcuni dischi di qualche tempo fa, non molto noti, Ndr) È stato un momento difficile ma me ne sono fatta una ragione, non ci ho pianto ma con il tempo queste piccole perle verranno alla luce e potranno essere determinanti per capire anche il percorso fatto in questi anni di silenzi. (…) Non mi è stata data la possibilità di crescere. Se fossi nata in Inghilterra sarei dama, per quello che ho dato al mio Paese.

La cantante, convinta che Masters “mi ha permesso di dimostrare che Rita Pavone non è solo Geghegè che era quello che gli altri volevano e si aspettavano da me“, ha inoltre ammesso di essersi pentita di non essere rimasta negli Stati Uniti. Quindi, dopo aver rivelato che la sua famiglia “si è disintegrata per i soldi“, ha raccontato un aneddoto su Ella Fitzgerald:

Ebbi la gioia di ascoltare la Fitzgerald una mattina durante alcune prove mentre martirizzava un fazzoletto bianco tra le mani e dopo la diretta alla sera Ella è venuta bussare alla mia porta e mi ha chiesto l’autografo per il figlio 15enne.

Infine, sul fatto di essersi ritirata dalle scene inizialmente per poi tornare nel 2013 con il già citato Masters:

È inutile avere un capolavoro in un cassetto se non te lo fanno aprire. (…) Solo Enrico Ruggeri mi ha detto che scrivo bene, io l’ho scoperto solo col tempo.

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