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Enrico Ruggeri criticato perché fa pubblicità: “Presto la voce senza vendere la mia anima”

Enrico Ruggeri criticato sui social per aver dato la voce ad uno spot pubblicitario

pubblicato 10 Luglio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 03:33

Enrico Ruggeri è finito sotto processo sui social. Tutta colpa della pancetta. Il cantautore infatti ha reinterpretato in uno spot lo storico jingle di un noto brand che produce salumi, scatenando la reazione indignata di una parte dei suoi fan.

Le stelle sono tante, milioni di milioni: la stella di Negroni vuol dire qualità

è la frase cantata con l’inconfondibile timbro da Ruggeri, che sulla sua pagina Facebook ha risposto alle critiche giustificando la sua scelta. Il cantautore, dopo aver precisato di aver “prestato la voce ad uno spot pubblicitario, cantando uno slogan “storico” appartenente alla mia infanzia e a quella di tutti i miei coetanei“, si è rivolto alla “piccolissima percentuale dì duri e puri che ha manifestato dissenso: come se la cosa fosse dequalificante per un musicista che si proclama “serio”” ricordando che molti altri artisti prima di lui abbiano fatto pubblicità (citati Jannacci, Dario Fo, Gassman e Fiorello). Ed ancora:

Ci sono artisti che si sono prestati a cose ben più gravi, prostitutorie direi, presso i potenti di turno, in televisione, sui giornali, nelle sedi di partito: quello è venir meno a dignità ed etica!.

Quindi si è spinto oltre, tirando in ballo il mecenatismo:

I più grandi pittori, poeti e musicisti dei secoli passati hanno vissuto di Mecenatismo, dipingendo i nobili che li ospitavano, affrescando le loro magioni o scrivendo poesie e musiche alle loro signore.

Infine la chiusa, più esplicita che mai:

Il denaro, per un artista, è indipendenza creativa: io non ci compro macchine lussuose, barche o cocaina, io faccio i dischi che mi piacciono, come e quando mi va, scrivo libri o articoli, conduco trasmissioni. Senza dover rendere conto a nessuno del mio operato. Questo è il lusso che voglio permettermi, questa è la mia cifra distintiva: il musicista più bravo, la copertina più curata, il palco più bello e, perché no?, una bella business class per arrivare più in forma al concerto. Per ottenere e difendere la mia autonomia e la mia onestà intellettuale posso anche prestare la voce. Senza vendere la mia anima.

Per chiarire la mia posizione.

Posted by Enrico Ruggeri on Giovedì 9 luglio 2015

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