Home Festival di Sanremo Sanremo Giovani 2015, Amara: “Ad Amici 5 non ero io, ma lo rifarei”

Sanremo Giovani 2015, Amara: “Ad Amici 5 non ero io, ma lo rifarei”

Amara: “Con l’album Donna libera ho spezzato gli ultimi muri, ho capito cos’è la vera libertà e mi dico con tinuamente cammina, corri”

pubblicato 31 Gennaio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 09:29

Erica Mineo, in arte Amara, è tra le più attese delle Nuove Proposte del prossimo Festival di Sanremo. Credo si intitola la canzone che porterà in gara al teatro Ariston. Per il momento è lei la più cliccata sul sito ufficiale del Festival e su Youtube (eppure “non sono molto attiva sui social, preferisco i rapporti personali”). Al quotidiano Il Giornale ha raccontato di essersi presentata ad Area Sanremo già sei volte e di aver vinto in quattro occasioni. Poi però la giuria della Rai l’ha puntualmente bocciata:

Le giurie di Area Sanremo erano sempre diverse, quella della Rai era sempre guidata dalla stessa persona (Gianmarco Mazzi n.d.r.); la musica è anche alchimia e quindi forse c’era qualcosa che non funzionava tra noi, ma ho smesso di dare la colpa agli altri per ciò che mi accade. Ho sempre sentito dentro di me una voce che mi diceva ?stai nella musica? e ho continuato la mia evoluzione artistica e personale. Area Sanremo è stato il mio ring.

Amara è conosciuta al grande pubblico anche per aver preso parte alla quinta edizione di Amici di Maria De Filippi. Un’esperienza che ad oggi la diretta interessata giudica come per nulla esaltante (fonte AdKronos):

La prima volta che ho avuto aspettative è stato quando ho partecipato ad Amici 5. Avevo cominciato a ‘gattonare’ nel mondo della musica come interprete, fui scelta, entrai al serale. Ma poi mi cominciai a rendere conto che non ero io, le logiche del programma tv mi facevano rispondere in maniera diversa da quella che ero. E’ rimasta un’esperienza fine a se stessa. Ma la rifarei per capire che quella non è la mia strada.

Il suo album Donna libera, uscirà ovviamente nei giorni del Festival. Amara, che si fa chiamare così da “quando ho sentito dentro di me una grande amarezza, ma questa invece di abbattermi mi dava le forze per scrivere”, intanto indica in Ivano Fossati il suo maestro:

Quando facevo l’interprete cantavo brani di grandi come Mina, Mia Martini, Vasco. Poi scrivendo sono passata ai cantautori, Ivano Fossati è il mio maestro, nei momenti bui ascoltavo sempre la sua C’è tempo, e poi amo Vecchioni e Dalla. Però non rinuncio alla mia libertà; con l’album Donna libera ho spezzato gli ultimi muri, ho capito cos’è la vera libertà e mi dico continuamente cammina, corri.

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