Home Festival di Sanremo Cristiano Malgioglio a Blogo: “Giusy Ferreri ha rifiutato un mio pezzo per Sanremo 2015. Più facile chiedere un duetto a Tony Bennett, che a Emma”

Cristiano Malgioglio a Blogo: “Giusy Ferreri ha rifiutato un mio pezzo per Sanremo 2015. Più facile chiedere un duetto a Tony Bennett, che a Emma”

Cristiano Malgioglio si racconta a tutto tondo per i 40 anni di carriera, che festeggia con il nuovo album La bellezza

pubblicato 11 Ottobre 2014 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:46

Cristiano Malgioglio come, forse, non l’avete mai sentito. Ai microfoni di Blogo si è raccontato a tutto tondo, in occasione dei suoi 40 anni di carriera che ha deciso di festeggiare con un album speciale: La bellezza:

“Questo è uno degli album più belli che io abbia realizzato. E’ bello perché è internazionale e interpretato bene. Il problema è che la gente pensa che io sono bravo come autore e non come cantante, che sono bravo come opinionista e non come autore. Purtroppo in Italia tante cose contemporaneamente non si possono fare, se fai successi per gli altri non sei credibile. Però grazie a Dio quando faccio i dischi, anche se non hanno un successo strepitoso, escono in Brasile, in Argentina… Il penultimo , quello dedicato a Senhora Évora, è uscito anche in Inghilterra (non è successo niente, però è uscito). Questo album ha un sapore più particolare”.

A lanciarlo la cover di Una notte a Napoli dei Pink Martin, nel cui videoclip – presentato in anteprima al Tg1 – Malgioglio è accompagnato da una sensualissima Maria Grazia Cucinotta. Per lo storico autore di Mina e di altre grandi signore della canzone italiana è un passo importante:

“Ho voluto la Cucinotta perché rappresenta la tipica bellezza italiana, la femminilità. Qui c’è un Malgioglio diverso. Inizialmente non mi piaccio mai, ma quando canto le cose giuste, con l’organizzazione orchestrale tipo Las Vegas e Tony Bennett e la fotografia in stile night, io vestito da Jean Paul Gaultier, l’effetto è molto bello”.

Malgioglio ha, quindi, fatto il punto con noi sulla sua storia artistica pluridecennale:

“Quarant’anni di carriera che non sono stati facili, eh. Io ho sofferto molto, poi ho avuto incontri importanti. Fabrizio De Andrè è stato determinante per la mia carriera, nel senso che mi ha scoperto lui. Sono andato a Milano, mi hanno fatto firmare il primo contratto con la Ricordi. Poi la vittoria di Sanremo (come autore, ndr), ma non pensavo neanche di vincere, non me ne fregava niente. Quando ho incontrato Mina la mia vita è cambiata, per molti critici io ero l’autore di passaggio e mi hanno sopportato per 40 anni, ora devono sopportarmi per altri 40”.

Lo sapevate che, proprio di recente, il cantautore ha proposto un suo nuovo pezzo alla tigre di Cremona, che poi è finito nelle mani della Carrà?

“In quest’ultimo periodo Mina non la sto sentendo. L’ho sentita molto quando ho inciso l’album Cara Mina ti scrivo (nel 2010, ndr), dove ho cantato la maggior parte delle canzoni che ho scritto con lei. Era rimasta molto contenta. Allora avevo scritto per lei anche la canzone Carne viva. L’anno scorso le ho mandato il brano Il lupo, una canzone che io amavo moltissimo. A lei era piaciuta molto, ma aveva fatto un altro tipo di canzoni. Allora l’ha ascoltata la Carrà che l’ha fatta molto bene, alla sua maniera”.

Ecco, però, la piccola critica mossa da Cristiano a Raffaella, in merito al suo ultimo album:

“La Carrà si è fissata con la canzone che le ha scritto Gianna Nannini (Ciao ndr) e non è successo niente. Se lei avesse fatto la promozione con Il Lupo penso che sarebbe successo qualcosa. Il rock non si addice a Raffaella, che è una cantante di canzonette e di canzoni d’amore. Io per lei ho scritto Forte forte forte, che è stato un successo strepitoso e adesso tra l’altro sarà il titolo del programma che andrà a fare su RaiUno”.

A proposito di rivelazioni, Malgioglio ci ha anticipato di aver proposto anche un brano per il Festival di Sanremo 2015, che è piaciuto molto al suo amico Carlo Conti. Peccato che non siano riusciti a trovargli un interprete:

“Quest’anno ho incontrato Carlo perché ho riscritto un pezzo, dopo 36 anni, con Alberto Anelli, lo stesso autore di L’importante è finire. Avevo questo testo pazzesco, lui aveva fatto la musica da brividi. Questo pezzo è tipicamente da Mina, Ornella Vanoni e Patty Pravo, una cantante di questa forza. Carlo è impazzito. L’avevo contattato per farlo fare a una ‘nuova’, mi ero incontrato con Giusy Ferreri, che deve anche a me la sua fortuna per aver convinto Simona Ventura a prenderla ai provini di X Factor. E’ venuta fuori una versione interessante, anche se sinceramente a me il repertorio che canta la Ferrari non piace, perché non funziona niente, ma questa è una scelta sua e della sua casa discografica. Le ho proposto questo pezzo molto bello, ma lei non si sentiva di farlo per il semplice fatto che non era adatto alle sue corde vocali. Secondo me Giusy e il suo produttore si sono sbagliati a pieno. E’ una canzone non bella, ma meravigliosa”.

Ecco il problema che Malgioglio riscontra nella discografia italiana attuale:

“Purtroppo non trovo interpreti. Ho parlato con Patty Pravo, il pezzo le piace tantissimo ma lei non vuole fare quest’anno Sanremo. i grandi interpreti in Italia non ci sono più. Non ci sono più le grandi voci. Non c’è niente di niente di tutto questo. Giorgia ha una voce bellissima, ma non è adatta per cantare questo mio pezzo, pieno di sensualità e pathos. E’ una specie di brano alla Amy Winehouse, ma molto più leggero. Allora tu che fai? Prendi tempo, te lo metti in tasca e aspetti”.

Il sogno italiano più grande dell’interprete di Sbucciami sapete qual è? “Tornare a lavorare con Adriano Celentano”. Perché pochi nuovi artisti lo ispirano:

“Io a volte accendo la radio e non distinguo Emma Marrone da Irene Grandi. Non capisco le voci. Ci sono pochi che riescono a captare il pubblico, come Vasco Rossi. Straordinario è anche Ligabue. Mi piace anche Jovanotti, ma comunque ascolto pochissimo di tutto questo. L’unica voce nuova che mi piace nel panorama musicale è quella di Francesco Renga. Ma il repertorio è completamente sbagliato. Sono stato io a scrivere su Twitter in continuazione di voler lanciare questo ragazzo in Messico con delle cose importanti, anziché fargli aprire solo i concerti di Laura Pausini. Non so cosa è successo”.

Quando si tratta di denunciare la crisi della musica italiana, Malgioglio è un fiume in piena:

“Il problema delle case discografiche è che dicono che la musica è vecchia e non è moderna. Ma, se la maggior parte delle nostre canzoni arrivano fino a Ventimiglia, poi tornano indietro, non arrivano neanche ai confini con la Francia, è perché manca la melodia, che è la cosa più importante che esista al mondo e non l’hanno capita. Abbiamo solo pochi artisti che sono fuori sul mercato perché fanno un altro tipo di musica straordinario, come Ramazzotti e la Pausini”.

A questo punto ci ha fatto un esempio di “evergreen” piuttosto singolare:

“Una canzone antica con arrangiamenti moderni può diventare una hit, se pensate che Angela Luce aveva fatto la canzone Ipocrisia, un pezzo di più di quarant’anni fa che ora è stato ripreso da Marc Anthony, un numero uno grandioso, e ora ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo, il suo più grande successo sino ad ora. Quando l’ho ascoltato la prima volta sono rimasto sconvolto. Lui è un numero uno, la melodia è grandiosa e l’ha arrangiata in modo moderno, ha fatto una splendida cover. In tutta l’America latina si canta questo pezzo”.

E’ evidente che Malgioglio preferisca la musica straniera:

“Quando sono a casa ascolto musica latina, cubana e brasiliana o pop inglese. Il mio sogno più grande sarebbe quello di duellare con Tony Bennett. L’ho incontrato, gliel’ho detto e mi ha detto ‘vienimi a trovare a New York’, mi ha dato il telefono è tutto. E’ molto più facile cantare con questi miti, che chiedere a Emma di fare un duetto. Questo è il nostro mercato musicale”.

Non finisce qui…

“Ora le cantanti si scoprono tutte autrici. Posso capire che una scriva una canzone per un album, ma ci sono degli autori meravigliosi. Poi ti dicono, ‘questo brano non è radiofonico’. Ma cosa vuol dire? Che le chitarre ti fanno un suono distorto o una parte è messa in evidenza? Se una canzone è bella, è bella”.

Come critico musicale Malgioglio è talmente implacabile, da colpire anche un personaggio insospettabile:

“Due anni fa sono andato a vedere David Letterman, di cui sono grande fan. C’era come ospite Yoko Ono e la sua esibizione è stata la cosa più brutta che io abbia mai visto nella mia vita. Orrenda. Sono rimasto male per lei, la gente la guardava e io ridevo come un pazzo. Era esilarante”.

Fine prima parte… to be continued.

EmmaFestival di SanremoGiusy FerreriInterviste