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Ariana Grande, My Everything: recensione del web e dei lettori

Promosso o bocciato il nuovo lavoro della giovanissima star?

pubblicato 1 Ottobre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 14:01

In Usa, My Everything di Ariana Grande ha debuttato in vetta alla classifica americana e, anche in Italia, si è comportata dignitosamente, entrando in top 5. Un segno dell’interesse del pubblico a livello internazionale per la nuova star della musica, da molti vista come la nuova Mariah Carey (e a giudicare dai capricci, potrebbe sfidarla…).

Se le vendite sono state più che buone, la critica avrà apprezzato le nuove tracce dell’album? Il nuovo disco di Ariana comprende canzoni valide? Oppure non avrà convinto tutti? E voi? Siete stati catturati dal suo ultimo lavoro?

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Ariana Grande, My Everything, recensioni

PopMatters: My Everything suona come un mix di idee prive di qualsiasi tipo di unità concettuale o di tema generale.

The Observer (UK): Canzone dopo canzone va di gran lunga troppo svelto, mostrando una grande di maturità tecnica ma a scapito di ricordi duraturi dopo l’ascolto.

Cokemachineglow: My Everything è così interessato a farne una cantante pop appetibile da aver annacquato i soggetti al punto dall’aver perso ogni gusto. E’ musica pop da birra Bud Light.

Slant Magazine: Niente altro, tuttavia, sullo sforzo della Grande nel suo My Everything: adempie alla promessa di quel singolo [“Problem”].

Absolute Punk: E’ cosa buona e giusta trattare argomenti difficili attraverso la musica ma My Everything mette su un pop leggero e fresco che ostacola la potenziale intensità delle parole.

Sputnikmusic: Legando tutto all’idea di dare vita a un album che sia come una vetrina per una ritrovata maturità di Ariana, My Everything finisce per risultare vuoto e vacuo.

The A.V. Club: E’ così ben costruito e progettato per avere successo da ‘sciogliersi’ abbastanza raramente per poter lasciar emergere qualsiasi profondità di carattere in superficie.

New York Daily News (Jim Faber): L’innocenza nella voce della Grande aiuta a portare fuori i cliché nel materiale più serio come la ballad “Why Try” o “Just A Little Bit of Your Heart, co-scritta da Harry Styles dei One Direction.

Fact Magazine (UK): My Everything non è proprio tutto, ma è abbastanza.

RapReviews.com: L’impronta digitale metallica dell’Auto-Tune è tutto sopra My Everything, anche nei suoni iniziali dell’album

Entertainment Weekly: Per il suo secondo album, My Everything, ha raccolto una serie di canzoni così liricamente blande, inoffensive dal punto di vista sonoro e artisticamente vuote che producono un’esperienza a impatto zero. Però non è affatto doloroso, ci sono anche momenti di divertimento.

All Music Guide: Forse la Grande non incarna i brani nel modo in cui farebbe una diva vecchio stile, ma funziona come capofila simpatica del pop, facendosi da parte quando la traccia lo richiede e poi scatenarsi in un lamento a piena voce quando è il suo momento di brillare.

Pretty Much Amazing: Nonostante i suoi difetti, My Everything riesce nel suo obiettivo primario. Questo è un disco pop, chiaro e semplice.

Pitchfork: La cosidetta mini-Mariah può conquistare il 2014; ma mentre le migliori canzoni qui non possono essere senza tempo, certamente risultano adatte per questo tempo.

Billboard: Come risultato, My Everything è un progetto meno coeso di Yours Truly, anche se i suoi momenti migliori eclissano i massimi raggiunti nel 2013 con il suo disco di debutto.

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