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Verdena: nuovo album e una critica tagliente

Da quanto leggiamo su MusicaItaliana oggi, una delle band rock più amate nel panorama italiano, i Verdena, sembra abbiano pronto abbastanza materiale per un nuovo album. Anche il gruppo bergamasco che stasera conclude il proprio tour al Garage di Milano, ha già una quarantina di brani nelle mani pronti per un’accurata selezione per il nuovo

di aleali
pubblicato 16 Dicembre 2007 aggiornato 31 Agosto 2020 23:55

Da quanto leggiamo su MusicaItaliana oggi, una delle band rock più amate nel panorama italiano, i Verdena, sembra abbiano pronto abbastanza materiale per un nuovo album. Anche il gruppo bergamasco che stasera conclude il proprio tour al Garage di Milano, ha già una quarantina di brani nelle mani pronti per un’accurata selezione per il nuovo disco.

Eppure l’articolo non è strettamente promozionale. Il mio, si intende. Leggevo proprio in queste ore un’interessante intervista di Square Plaza ad Andrea Mancin, musicista dei Juxtabrunch e dei My Awesome Mixtape, che tra le tante cose marca la mano proprio sul grande gruppo sopra citato. Più o meno condivisibile, di sicuro interesse. Così risponde ad una domanda sullo spazio che viene riservato alla buona musica rock italiana. Ecco la risposta:

Non voglio criticare Verdena e Afterhours. Ma il fatto che da dieci anni si parli sempre di loro alla voce “robba buona” mi da un po’ da pensare. Mancano gruppi in Italia? Non direi. Anzi ne conosco un bel po’ che preferisco mille volte ai grupponi succitati. Penso ai Settlefish, ai Disco Drive, ai Jennifer Gentle, agli Amari, ai Fake P, ai Canadians.

O ai Perturbazione, per rimanere in ambito “grupponi”. Il fatto che i Verdena trovino spazio è una cosa noiosa. Molto meglio parlare di “un’altra musica italiana”. (E poi Le Man Avec Les Lunettes, The Calorifer Is Very Hot, Le Luci della Centrale Elettrica e i Gazebo Penguins)

Rimarco sulla frase “Il fatto che i Verdena trovino spazio è una cosa noiosa” mi fa impazzire. Interessante è la panoramica dei gruppi italiani di valore dei quali nella maggior parte abbiamo già parlato in altri post. Ma fa esplodere una bomba al tritolo per chi crede che in una strutturazione piramidale del rock italiano, i Verdena debba essere in qualche modo accantonati perchè da quanto si evince, c’è di meglio.

Verdena principi del genere rock o no? La sensazione negativa di un “addetto ai lavori” è la stessa che dilaga tra gli artisti che lavorano per la stessa scena musicale? Di certo c’è l’esigenza di spintonarsi un minimo in questo panorama musicale piuttosto selettivo e non si può negare, ma dev’esserci qualcosa di più profondo in quest’affermazione così pungente, che credo non valga solo per Andrea Mancin, nonostante i Verdena siano sia a livello di critica che a livello di pubblico assolutamente osannati. Cosa c’è dietro?

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