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Soundsblog intervista i Bidiel: “I talent show? Ragazzi in pasto al pubblico, prima usati e poi abbandonati”

I bidiel intervistati da Soundsblog parlano dell’album Cento Luci e di talent show

pubblicato 9 Luglio 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 14:44

“Bi” per Brando Madonia, “Di” per Davide Toscano ed “eL” per Luca Caruso: le loro parti del nome danno vita ai Bidiel.

Da subito la passione per la musica inglese, quella scritta e creata da loro. Poche cover per un percorso autoriale che vuole subito mostrare la natura, i pensieri e la creatività dei componenti della band.

Brando ha una formazione musicale, un sound e un look british, con una passione sfrenata per i Kings of Leon e per gli Strokes. Davide spera di diventare un grande jazzista e adora Tom Waits. Luca ha appena vent’anni, stravede per il chitarrista australiano Tommy Emmanuel e, in Italia, per i Linea 77. Luca ricorda così la nascita del gruppo:

“La prima volta che abbiamo suonato insieme – nel 2009 – è stato magico: abbiamo iniziato e non ci siamo fermati sino a notte. In un solo giorno abbiamo tirato giù quattro pezzi. Ancora ora il vicino di casa di Davide appena mi vede arrivare tira giù la tapparella, mentre il suo cagnolino cerca di mordermi. Ma con simpatia.”

Li abbiamo intervista per voi, su Soundsblog, parlando di ispirazioni musicali, della loro esperienza di Sanremo 2012, e lo rifarebbero e cosa ne pensano dei talent show (no, non li amano particolarmente…). Cliccate dopo il salto:

Domanda di rito: come nascono i Bidiel e come si descrivono?
Tutto nasce dall’amicizia che ci lega, e da una passione smisurata per la musica. Per noi è uno sfogo, un’esigenza e soprattutto un divertimento. Proviamo semplicemente a trasmettere le nostre emozioni ed il nostro stato d’animo.

Esperienza Sanremo 2012; ci raccontate qualche episodio indimenticabile o curioso del dietro le quinte?
Ci ha colpito molto il ‘delirio’ del dietro le quinte. Dal televisore sembra un mondo perfetto, quasi ovattato. In realtà è tutto molto frenetico, seppur professionale.

Partecipereste alla prossima edizione di Sanremo?
Non avrebbe senso, anche perché adesso stiamo seguendo nuove direzioni, pur non rinnegando questa importantissima esperienza.

Tra coloro che erano con voi nella sezione Social, chi preferite?
Ci siamo trovati bene con tutti, conoscendo persone davvero interessanti! Siamo particolarmente legati al gruppo Iohosemprevoglia, anche perché sono partiti con noi nell’avventura di Area Sanremo.

Esperienza Arezzo Wave: siete emozionati?
Certamente è un onore per noi partecipare ad un evento del genere. L’emozione c’è sempre, ma bisogna anche prendere le esperienze con divertimento e come tasselli importanti per il nostro percorso.

In America gruppi giovani come gli One Direction e i The Wanted hanno riscosso boom a livello di vendite: partendo dal fatto che voi siete “adulti” rispetto a loro, secondo voi perchè comunque in Italia i gruppi di ragazzi fanno più fatica ad esplodere e sono pochi?
E’ un discorso legato alle case discografiche,ad un mercato che pretende sempre più artisti uguali, studiati a tavolino e gettati nella mischia senza un reale spirito musicale. Noi preferiamo continuare con la gavetta, passo dopo passo.

Un cantante italiano e straniero (o band) con cui vorreste duettare?
I nostri idoli sono irraggiungibili: duettare con gruppi come Red Hot Chili Peppers o Strokes non è a quanto pare facile! Scherzi a parte, in Italia apprezziamo gruppi come Baustelle, Verdena e tanti altri.

Partecipereste a programmi come X Factor o Amici?
Ognuno è libero di scegliere la propria strada. La nostra va in un’altra direzione, dunque quei programmi non ci interessano.

Dopo Arezzo Wave avete altri impegni in programma? C’è un prossimo album in uscita?
Continueremo a suonare in giro, per iniziare il tour vero e proprio dopo l’estate. Per quanto riguarda il nuovo disco… E’ appena uscito “Cento Luci”, dunque ancora non ne stiamo parlando. Anche se abbiamo davvero tantissime canzoni già pronte e non vediamo l’ora di registrarle!

L’ultimo album comprato italiano e straniero?
Una raccolta dei Led Zeppelin come album straniero.Per quanto riguarda l’album italiano bisogna risalire a qualche mese dietro,e si tratta di “Wow” dei Verdena.
Come giudicate la situazione discografica in Italia? I talent show sono la strada più veloce e facile?
I talent show sono una strada tanto rapida quanto illusioria. E’ un fenomeno che garantisce una notorietà effimera, magari un anno di gloria e poi il dimenticatoio. I ragazzi vengono dati in pasto al pubblico, come un lancio nel vuoto senza rete. E alle case discografiche va bene questo, perchè poi trovano sempre nuovi cantanti provenienti dai talent e li usano abbandonando quelli delle edizioni precedenti

C’è qualcosa che non vi ho chiesto e vorreste aggiungere per i lettori di Soundsblog?
Vorremmo semplicemente rimarcare il fatto che la musica sia un divertimento,una gioia,una necessità. Ed un saluto a tutti i lettori di Soundsblog.

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