Home A Hard Day’s Night dei Beatles torna al cinema: 5 buoni motivi per andare a vederlo

A Hard Day’s Night dei Beatles torna al cinema: 5 buoni motivi per andare a vederlo

La pellicola sarà presentata in versione restaurata dal 9 all’11 giugno 2014

pubblicato 5 Giugno 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:03

Chiedi chi erano i Beatles.

Non è solo un modo di dire: quest’anno infatti “A Hard Day’s Night”, il celebre film dei Beatles che il British Film Institute ha inserito tra le 100 pellicole più belle del secolo, celebra il suo 50esimo anniversario e per l’occasione ritorna nei cinema di tutto il mondo in versione restaurata e digitalizzata dal negativo originale.

La pellicola del 1964 (tradotta orribilmente in italiano come “Tutti per uno”) racchiude una serie di episodi, che ruotano attorno ad un’esibizione del quartetto in una trasmissione televisiva. L’apertura del film è famosissima, con tutti i componenti della band che cammuffati in modo più o meno efficace cercano di raggiungere – con successo – la stazione ferroviaria, per andare da Liverpool a Londra.

A voi 5 buoni motivi per andare al cinema (per la cronaca: lunedì 9, martedì 10 e mercoledì 11 giugno 2014).

1. Per rivivere un po’ della Beatlemania, scoppiata in quel periodo. Anche se, guardando i fenomeni del momento che provocano lo stesso livello di isteria collettiva, non c’è dannatamente paragone. A ben vedere si concretizza visivamente quello che si è sempre detto: si mette su una band per rimorchiare ragazze. E, accidenti, i Beatles ne acchiappavano davvero tante.

2. Per riascoltare i brani che hanno segnato un’epoca, cambiando radicalmente la storia della musica. L’omonimo album, “A Hard Day’s Night” appunto, fu pubblicato pochi giorni dopo l’uscita del film nelle sale cinematografiche. “A Hard Day’s Night”, “I Should Have Known Better”, “If I Fell”, “I’m Happy Just to Dance with You”, “And I Love Her”, “Tell Me Why” e “Can’t Buy Me Love” sono presenti sia nel film che su disco. Mancano soltanto “Any Time at All”, “I’ll Cry Instead”, “Things We Said Today”, “When I Get Home”, “You Can’t Do That” e “I’ll Be Back”. Presenti nella colonna sonora anche “I Wanna Be Your Man”, “Don’t Bother Me”, “All My Loving”, “Ringo’s Theme (This Boy)” e “She Loves You”.

3. Per alcune curiosità: il titolo originale fu suggerito da Ringo Starr al termine – appunto – di una dura giornata di lavoro, e durante tutto lo il film la parola ‘Beatles’ non viene mai pronunciata. Aguzzando la vista, nel pubblico del teatro che assiste al concerto, è possibile notare per qualche secondo il cantante e batterista dei Genesis Phil Collins, all’epoca un adolescente, mentre una delle ballerine nella scena del nightclub è Charlotte Rampling.

4. Perchè il regista, Richar Lester, è riuscito a catturare perfettamente l’essenza di quei quattro ragazzi, un po’ sbruffoni, che forse all’epoca non avevano ancora idea del delirio che avrebbero causato. Quattro ragazzacci che si divertono a prendersi gioco delle regole della ‘buona società’ del periodo, e delle generazioni più adulte reduci dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Se questi erano i ‘buoni’ rispetto a quei ‘diavoli’ dei Rolling Stones, non osiamo immaginare questi ultimi come fossero!

5. Infine, per ripassare un po’ di inglese. Anzi, l’ (a tratti ostico) inglese di Liverpool. God bless subtitles!

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