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L’equazione, Antonio Maggio in conferenza stampa diretta: tutte le dichiarazioni

Antonio Maggio presenta il nuovo album, L’equazione

pubblicato 13 Maggio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 19:04

Oggi, presso la sede dell’Universal Music Italy, si è svolta la presentazione, riservata ai giornalisti, del nuovo album di Antonio Maggio dal titolo L’Equazione. A seguire, trovate la tracklist ufficiale del cd e tutte le dichiarazioni direttamente dalla conferenza stampa.

TRACKLIST

Lo sai che lo so
L’equazione
Nell’etere
Stanco (con Clementino)
Genesi (Mal d’amore)
Pirindiffi
Incolume
Santo lunedì
La canzone della mosca
Pompe funebri di Lucrezia
La donna riccia

La parola iniziale a Maggio che è legato molto a Pirindiffi (un nomignolo), un compaesano Bruno che la vita non gli ha riservato cose belle. Era un pittore di Squinzano. E’ morto suicida sui binari del treno:

In matematica non era il mio forte. Questo è il mio secondo album, non vedevo l’ora che uscisse. Ovviamente il secondo, mi dicono, che è sempre quello più ostico. Mi auguro che possa piacere. La gente con la musica debba staccarsi dalle preoccupazioni. L’equazione è il bigliettino da visita, equazione da risolvere che ognuno deve risolvere per un nuovo assetto sociale. Gioco molto tra ciò che racconto in maniera esplicita e quello che c’è sotto. E’ un vestito molto ironico di quello che sono nella vita di tutti i giorni.

Pompe funebri da Lucrezia:

E’ un divertissement perché stacca dal filo conduttore. L’ho messo in fondo alla tracklst per scherzare. E’ una dissacrazione di quella che era la bocca di Rosa di De Andrè.

L’omaggio a Modugno:

In dialetto salentino, rimarcare le mie origini. E’ una versione in presa diretta con i ragazzi della mia band.

La mancata partecipazione a Sanremo 2014:

Maggio: Avranno avuto i loro motivi. Abbiamo presentano Nell’etere. Ci ritornerei, Sanremo è stata l’esperienza più bella. Il pezzo con cui ho vinto è stato molto trasmesso dalle radio. Siccome lo scorso anno è stato molto intenso, qualche mese in più per preparare il disco mi ha solo giovato.

La collaborazione con Clementino:

Non era in programma. Questa canzone era nata per essere cantata da sola. Simone, il co-autore è uno dei miei migliori amici e una persona con cui ho massima sintonia nella scrittura dei pezzi. Mi è venuta l’illuminazione. Ho chiamato Clementino e in mezza giornata mi ha mandato una mail con la sua parte rappata.

Moreno vs Clementino:

Sono nati due rapporti molto belli. Son stato molto contento di collaborare con Moreno. Fin da subito avevamo Omaggio al cantautorato italiano ed invito ad aprire le orecchie. In Italia abbiamo un problema, mitiziamo il passato però è giusto anche dare spazio ai giovani. Facciamo andare avanti la musica e incoraggiare chi c’è già.

Il rapporto con Fred Buscaglione:

Ho sempre paura di quando mi vengono attribuiti questi paragoni. C’è l’approccio ironico alle canzoni. Rispetto a Mi servirebbe sapere ho acquistato una maggiore consapevolezza come Lo sai che lo so. C’è un omaggio all’Italia che abbiamo sempre fatto cose grandi nella storia prima di buttarci la zappa sui piedi.

La fiducia nelle nuove generazioni:

La mia è una generazione che deve rimboccarsi le mani. I bimbi sono gli unici a risolvere l’equazione, l’emblema della speranza di un cambiamento. Noi dovremo dare un input maggiore.

In tour, curatissimo l’allestimento del palco (“E’ la dimensione più naturale per chi fa questo mestiere. Mi piace instaurare un rapporto diretto col pubblico”). Non ci sono ancora date del tour (che presumibilmente partirà a giugno) anche se se in questi giorni sarà impegnato con gli Instore per promuovere il cd.

Ho seguito ogni fase della produzione. La caratteristica del sound è stata mescolare la musica italiana con l’elettronica. Questo mix origina qualcosa di veramente personale. Nell’etere è un pezzo sperimentale negli arrangiamenti.

Lo stato di salute della scena musicale salentina:

Sta molto in salute. Si è sempre respira aria artistica. Si fa molta più attenzione. Siamo figli dei nostri tempi in cui si vuole sapere più dell’artista. Oggi siamo nel tempo dei tanti.

Il passato con gli Aram Quartet e la nuova percezione de talent come X Factor:

Ogni scelta va fatta in un determinato periodo della vita. Son contentissimo dell’esperienza con gli Aram Quartet. Avrei avuto un proesso di maturazione più lento. Se vivi un talent fino in fondo ti dà tante cose. Oggi siano un modo per dar voce a chi ne ha bisogno. Non sono dei passaggi obbligatori ma delle tapper per la maturazione. Chi vince un programma del genere non è un artista consolidato da lì comincia il bello e si ‘inizia a ballare’. Morgan è un pozzo di cultura. Rimanevo estasiato nell’ascoltare.