Home Interviste H.e.a.t – Gronwall a Soundsblog: “Vincere un talent e cantare in una rock band è compatibile, in Svezia!”

H.e.a.t – Gronwall a Soundsblog: “Vincere un talent e cantare in una rock band è compatibile, in Svezia!”

Ha vinto Swedish Idol e ora canta in un dei gruppi rock più promettenti: ecco Erik Grönwall, per la prima volta in Italia con gli H.e.a.t

pubblicato 9 Maggio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 19:13

Sono una delle band rock svedesi più quotate in Europa, anche se qui in Italia stanno venendo scoperti dalla stampa solo di recente: si tratta degli H.e.a.t, quintetto proveniente dai sobborghi di Stoccolma (precisamente da Upplands Vasby – questo sarà importante nell’intervista…).
E’ da poco uscito il loro quarto album in sette anni di carriera: Tearing Down The Walls, e questa sera saranno in Italia per un concerto gratis al Rock’n’Roll di Romagnano Sesia – nel caso non abbiate ancora impegni per la serata, sapete dove dirigervi.
Noi abbiamo parlato proprio oggi pomeriggio con Erik Grönwall, qui al secondo disco con la band, dopo essere stato contattato “a sorpresa” in seguito alla sua vittoria di Swedish Idol, talent show per musicisti. Non esattamente la prima scelta che verrebbe in mente alle nostre latitudini, per il frontman di una band dai forti accenti AOR e classic rock – ma Erik stesso ci speiga come tutto questo sia molto naturale in Svezia…

Band Photo by Gustaf Sandholm Andersson

Benvenuto in Italia, Erik! Gli H.e.a.t sono già passati dalle nostre parti, ma per te è la prima volta?

“Sì, la primissima, anche come turista: non ci sono mai stato! Mi sto già godendo il caldo, so che è Primavera per voi, ma per me è l’equivalente di una Estate in Svezia! Che bel tempo! E bel posto dove suoniamo, anche se non c’è molto da vedere: ho fatto una passeggiata e tutto quel che ho trovato è un bar! Però si vedono le montagne, in fondo… molto bello.”

Il concerto di stasera è gratuito, molte persone verranno a vedervi anche solo per curiosità. Qual è il vostro trucco per conquistare nuovi ascoltatori in occasioni come queste, o a festival… insomma quando non siete gli headliner?

“Cerchiamo sempre di mandare tutti a casa con un sorriso, con pensieri positivi. Sul palco ci danniamo per mettere in piedi uno show eccellente, sia che siamo headliner oppure opener, davanti ad un pubblico che ci conosce o chi invece non sa neanche chi siamo. Vogliamo fare buona impressione sempre, e mandare a casa la gente felice è un ottimo biglietto da visita.”

E’ un buon segno, quindi, che lo show di questa sera sia stato spostato dal Rock’n’Roll di Milano al Rock’n’Roll di Romagnano Sesia, che ha una capienza tripla!

“E’ stato molto bello, perchè ci hanno detto che sono stati i fan a chiedere al promoter di spostare il concerto da qualche parte di più grossa, perchè solo gli appassionati della pagina Facebook italiana non ci sarebbero stati, nel primo club. Molto incoraggiante!”

Questa ‘voglia di H.e.a.t.’ è anche dovuta al fatto che negli ultimi anni avete suonato ovunque, compresa la Cina, ma in Italia non passate da taaaanto tempo. Qualche motivo in particolare?

“Ovviamente avremmo voluto suonare di più in Italia, e non voglio dare la colpa al management o al booking. Semplicemente, noi chiediamo di suonare in condizioni serie ed in club piacevoli, dove la gente si può divertire. Adesso finalmente la richiesta è arrivata, ed eccoci qua!”

Le rock band svedesi sono molto amate qui in Italia, gli Hardcore Superstar ci chiamano la loro “seconda casa” fin dal primo tour…

“Speriamo vada così anche per noi! Sono amico degli HCSS e ci dicono sempre di quanto sia calda l’Italia, e che stampano delle magliette con la vostra bandiera quando vengono in tour.”

E’ passato un mese esatto da quando è stato pubblicato il novo disco, Tearing Down The Walls. Ovunque ho letto commenti molto positivi… siete soddisfatti di come stanno andando le cose, tenendo anche conto di tutti i cambiamenti avvenuti nel passato recente, compresa la separazione da uno dei due chitarristi?

“Fra i cambiamenti metterei anche il precedente cambio di cantante, sempre un momento traumatico nella band, ma senza quel cambiamento io non sarei qui! E se i ragazzi hanno superato quella prova, e se il primo disco con me alla voce è stato accolto bene, direi che siamo pronti a tutto, anche all’abbandono di Dave Dalone… il nuovo disco raccoglie tutte queste emozioni, ha distillato tutti i nostri sentimenti. Ci sono pezzi euforici, pezzi pià riflessivi… aggressività e meditazione. Riassume bene il nostro ultimo anno di vita, e siamo contenti stia piacendo a chi lo ascolta.”

Siccome gli H.e.a.t vengono dallo stesso posto degli Europe, Upplands Vasby, in tantissimi vi chiamano “i figli degli Europe”… è un’etichetta che trovate corretta? O preferireste toglierla dagli articoli che la menzionano?

“Non c’è niente di male ad essere paragonati agli Europe! Sì, sono una delle band rock più famose e più importanti in Svezia, se non nel mondo intero, quindi venendo addirittura dalla loro città non possiamo non sentirne l’influenza. Ma è solo un giornalismo pigro, quello che ci paragona a loro senza citare altre influenze. Ci sono tanti altri nomi del rock svedese e mondiale, a cui ci ispiriamo. In ogni caso, speriamo che un giorno Upplands Vasby venga ricordata come patria di Europe E H.e.a.t!”

Un’altra etichetta che molte band cercherebbero di togliersi è quella di “band con il cantante uscito da un talent show”. Lo sai che qui in Italia probabilmente saresti stato crocefisso tu e tutto il gruppo, per una scelta simile? A due anni dal tuo ingresso nella band, come vanno le cose? E’ un “matrimonio” fra te e loro che la gente vede che funziona, o in molti ancora vi criticano?

“La cosa bellissima è che, a quanto pare, solo in Svezia una cosa del genere può funzionare. Ogni volta che parlo con qualcuno all’estero – Spagna, Germania, Italia – mi dicono che dalle loro parti nessuna rock band si sarebbe mai immaginata di contattare un vincitore dell’edizione locale di Idol. Tu addirittura mi parli di crocifissioni, ahahah!”

Sìsì, fidati, crocefisso in sala mensa. Sarà che da noi chi esce dai talent è semplicemente una popstar fatta e finita (e pure un po’ finta), ha credibilità solo verso chi guarda quello show, ma non per chi ascolta altra musica.

“Gli hater ci sono ovunque, anche per gli H.e.a.t c’è stata qualche polemica quando mi hanno contattato. Ma poi è uscito il disco e basta, si sono zittiti tutti. E spero che questo secondo album confermi che non siamo qui per giocare: stiamo facendo sul serio, gli H.e.a.t sono una band unita e non solo il gruppo di spalla per il vincitore di Swedish Idol. Ora quindi siamo nella posizione fortunata di avere i fan di chi mi seguiva nel talent, e chi seguiva già la band. Il pubblico è aumentato, e solo chi voleva odiare a tutti i costi se n’è andato. Vincere un talent e cantare in una rock band è compatibile, in Svezia!
Si vede che siamo di natura più rock and roll, non so che dirti…”

Ma certo che da voi c’è più rock: molte delle mie band rock and roll preferite sono svedesi, a partire dai Backyard Babies, che proprio questa settimana hanno annunciato il ritorno sulle scene!

“Sono curioso di sentire la loro nuova musica. Comunque, deve essere tutto un segreto nascosto nella birra che si beve da queste parti, il rock ci scorre nella vene!”

Un’ultima domanda, ti anticipo che sarà strana ma mi sono preso l’impegno di farla a tutti i musicisti che intervisterò quest’anno.
Cosa faresti se domattina ti svegliassi nel corpo di James Hetfield, cantante dei Metallica?

“Cosa farei… metterei subito in piedi un mega-concerto, salirei sul palco e vorrei capire che sensazioni si provano cantando Master Of Puppets davanti a decine di migliaia di persone!
In effetti la domanda non è così “strana”, io da piccolo me lo chiedevo spesso guardando i video dei Metallica, e poi andando ad un loro concerto, cosa si provava a suonare una canzone così fantastica, così aggressiva, con il pubblico che va fuori di testa.”

Ottima risposta – comunque anche tu con gli H.e.a.t hai suonato davanti a migliaia di persone, a festival molto importanti come lo Swedish Rock…

“Sì, ma non sono James Hetfield e non suono Master Of Puppets! E non penso potremmo proporne una cover dal vivo… chissà.”

Intanto vi auguro buon concerto per stasera: speriamo sia il primo di molti in Italia!

“Sì, speriamo di tornare presto! Ciao!”

Soundsblog purtroppo non sarà presente al concerto stasera: se sarete presenti, diteci voi com’è andata, nei commenti qui sotto o postando le foto sulla pagina Facebook di MusicaMetal!

Vi lasciamo con uno dei provini di Erik per Swedish Talent, in cui coverizzò 18 And Life degli Skid Row. Giusto per capire che non stiamo parlando di un poser…

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