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Quando andare ad un concerto diventa distruttivo

Dovrebbe essere il paradiso del divertimento, l’apoteosi godereccia generata dalla musica live. Invece ci tocca leggere che anche le grandi esibizioni live devono contare i loro feriti. Mi riferisco al recente esempio di Vasco Rossi in quel di Torino di sabato sera: tra feriti durante il concerto (14), gente che si è spaccata le ossa

di aleali
pubblicato 24 Settembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 01:01

Dovrebbe essere il paradiso del divertimento, l’apoteosi godereccia generata dalla musica live. Invece ci tocca leggere che anche le grandi esibizioni live devono contare i loro feriti. Mi riferisco al recente esempio di Vasco Rossi in quel di Torino di sabato sera: tra feriti durante il concerto (14), gente che si è spaccata le ossa scavalcando i cancelli per non pagare (4) e le persone trovare in possesso di droga (più di 200), sembra quasi di aver assistito ad una guerra in trincea. A parte i feriti per motivi legati alla folla, mi viene da pensare che queste furberie, specie quelle di chi porta sostanze stupefacenti come “aiuto” per esaltare il momento, uccidono la musica.

Questa non è affezione da bacchettonismo, ma un triste feedback di quel momento di trasgressivo divertimento che era spensierato in passato (per mille motivi, sbagliati) e che oggi dovrebbe essere più responsabile, anche se così non è. E’ distruttivo per la musica cercare sempre la scappatoia gratuita anche di fronte ad un evento di così grande valore. Non mi stupisce che molte persone stiano così alla larga da questi grossi concerti di massa. Rapportarsi con altri amanti della tua stessa musica è fondamentale, rapportarsi con l’idiozia a vario titolo di una crescente quota di persone senza alcuna civiltà, decisamente meno.

Fonte: Ansa

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