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Trivium, Vengeance Falls: Matt e Corey parlano a Soundsblog del nuovo disco

Tre domande ‘difficili’ ai musicisti metal, che presentano il nuovo lavoro prodotto da David Draiman.

pubblicato 15 Ottobre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 03:17

Dopo il “tuffo nella memoria” con l’intervista fotografica ai Trivium (pubblicata il mese scorso e leggibile cliccando sul link), Matt e Corey hanno risposto anche a qualche domanda riguardo Vengeance Falls, il nuovo disco in uscita proprio oggi, 15 Ottobre. Soundsblog non si è risparmiato sulle questioni “scomode”, e i due musicisti hanno saputo rispondere per le rime.

Il primo pensiero che ho avuto appena vista la copertina di Vengeance Falls, è stato “Sembrano i robot di Pacific Rim!”. Avete visto il film di Guillermo Del Toro? Vi siete ispirati ad esso?

Matt: “No, non l’ho ancora visto. La nostra copertina è una metafora, una rappresentazione di quel che vogliono significare i testi del disco. Abbiamo inviato i testi all’artista, e lui ha tirato fuori questa copertina, che ci soddisfa in pieno. No, il disegno non è basato sul film.”
Corey: “Quando ho visto la copertina sono andato fuori di testa, era fantastica e rappresentava in pieno lo spirito del disco. Se guardi la copertina mentre ascolti il disco, vieni trasportato in questo mondo spaziale, pieno di alieni, ed è il modo giusto per creare una connessione fra musica e immaginazione.”

Hey, comunque il film è fantastico, non abbiate paura se qualcuno associa la copertina a Pacific Rim, o se crede che ne è la colonna sonora e lo compra…

Corey: “Oh, ottimo allora!”

Siete ad un punto della vostra carriera, con 14 anni e 6 dischi alle spalle, in cui si inizia a sentire la gente dire “Ahhh, i Trivium… bravi, ma erano meglio una volta”. Come prendete questo tipo di commenti?

Matt: “Non so… tutti quelli che dicono sempre ‘Ascendancy è il mio disco preferito, vorrei sentire più roba che suona come Ascendancy’, io rispondo di venire ai nostri concerti, perchè lì suoniamo ancora le canzoni di Ascendancy. Ma sui dischi nuovi, non siamo il tipo di band che si siede sugli allori e continua a scrivere dischi tutti uguali, perchè ci piace esplorare nuovi sbocchi per il nostro sound.
Detto questo, Vengeance Falls ha elementi che richiamano il primo, il secondo, il terzo il quarto e il quinto disco dei Trivium, insomma tutti i nostri lavori precedenti. Non è stata una cosa intenzionale, non stavamo guardando al passato, ma abbiamo trovato uno sviluppo naturale delle varie sonorità.
Noi cerchiamo di creare la musica che ci piacerebbe ascoltare, senza andare a rincorrere quelli a cui piace la roba più vecchia, quella più nuova, o quelli a cui non piace niente. Noi creiamo quel che vogliamo ascoltare, ed è per questo che quel che creiamo è genuino, e i nostri fan capiscono questa nostra passione e l’apprezzano.”
Corey: “Inoltre, se avessimo preso i fattori che hanno reso speciale Ascendancy e li avessimo replicati per sei album, la cosa sarebbe diventata noiosa per tutti, e avremmo anche diminuito l’impatto e l’importanza di Ascendancy stesso.
E in ogni caso, se avessimo suonato sul nuovo disco come suonavamo su Ascendancy, avremmo trovato gente che si lamentava che suonavamo come suonavamo su Ascendancy e non avevamo creato niente di nuovo!”
Matt: “Non puoi far tutti contenti, è questa la realtà.”

Quanto è stata pesante l’influenza del produttore David Draiman, a livello di sound e songwriting? Devo dire che ascoltando il disco, ci sono almeno un paio di brani che si discostano decisamente dal sound “thrash metal” dei Trivium, e che sforzandosi un po’ quasi si potrebbero associare al sound alternative-nu metal dei Disturbed, la band di David…

Matt: “Non siamo una band thrash metal, perchè il thrash è un sotto-genere del metal, e noi vogliamo essere una band metal a tutto tondo. E’ per questo che Vengeance Falls contiene, come dicevo, sonorità dai nostri dischi passati, ma al contempo esplora territori nuovi, ‘nu’ appunto.
Il disco è al 100% nostro, rappresenta quello che noi volevamo fare – David è un ottimo produttore, ma non ha influenzato il nostro stile.”

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