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Eurovision Song Contest 2012: vince l’electropop di buon gusto; l’Italia esce a testa alta

Eurovision Song Contest 2012: vince Loreen (Svezia) con “Euphoria”; Nina Zilli nona (video esibizioni)

pubblicato 27 Maggio 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 15:24

Tutto come previsto: la Svezia e la sua Loreen hanno portato a casa lo scettro dell’Eurovision Song Contest 2012 grazie all’assegnazione di 372 punti. L’euforia di “Euphoria” ha contagiato 42 paesi europei e quindi gran parte del pubblico del vecchio continente.

Perchè ha vinto? Di sicuro la superpromozione fatta prima della partenza della kermesse avrà favorito la diffusione della canzone tanto da renderla molto conosciuta e quindi più disponibile al voto. Ma c’è di più. Si conosce l’alto livello di gradimento che i nostri cugini europei hanno nei confronti dell’electropop: è la moda e nessuno può far nulla per arrestarla. Molto spesso proprio su queste pagine ci scagliamo contro i tormentoni del tunz tunz, rei di abbassare la qualità musicale. In questo caso specifico però, nonostante la banalità di armonia, il motivetto scontato, l'”oh oh oh” di routine ed un arrangiamento superabusato, il pezzo non si incastra nella categoria trash prima citata. Infatti ha dalla sua parte innanzitutto una gestione vocale coi fiocchi: l’ugola di Loreen non è elemento da sottovalutare vista la sua corposità, il bel colore ed, in prima linea, la capacità di esprimersi sul palco senza cadere in artifici elettronici. Poi, dal punto di vista musicale, il brano non cade nella pesantezza dei rumori che di solito incontriamo in questo genere: si può parlare di un electropop essenziale, senza fronzoli ed elementi psichedelici atti unicamente a stordire l’ascoltatore. E poi non dimentichiamoci della buona performance on stage caratterizzata da coreografie non scontate, carisma e da pochi fattori non messi a caso e per questo incisivi.

Quanto detto allora permette ad “Euphoria” di entrare nei “cuori” prepotentemente grazie alla semplicità e a quel paio di elementi caratteristici che fanno la particolarità: così si genera il trionfo del buon gusto.

E perchè Nina Zilli con la sua “L’amore è femmina (out of love)” non ha colpito? C’è da dire prima di tutto che 101 voti e la nona posizione non sono briciole. Nina è salita sul palco con garbo, raffinatezza, personalità ed eleganza. Non si è avvalsa di grandi scenografie o di luci particolari: noi italiani con gli effetti speciali (scenici) non siamo molto bravi. Questo Nina, molto furba, l’ha capito e quindi ha fatto ricorso unicamente alla sua presenza e a quella di tre coristi messi sullo sfondo. Probabilmente il fattore “retrò” ha giocato a suo sfavore ma non le ha impedito di uscire a testa alta. Onore a Nina quindi.

Qui di seguito una carrellata di esibizioni/canzoni che hanno colpito il sottoscritto.

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