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Norah Jones Little Broken Hearts le recensioni dell’album sul web

La recensione i commenti le opinioni di Little Broken Hearts di Norah Jones, leggile su Soundsblog

pubblicato 12 Maggio 2012 aggiornato 27 Marzo 2024 11:53

Con un debutto al secondo posto della Billboard, Norah Jones può sperare in buone vendite nel suo nuovo album

Anticipato dal singolo Happy Pills, il nuovo lavoro della cantante è ormai disponibile per l’ascolto delle dodici tracce inedite: 1. “Good Morning” , 2. “Say Goodbye” , 3 “Little Broken Hearts” , 4 “She’s 22”, 5. “Take it Back” , 6. “After the Fall” , 7. “4 Broken Hearts” , 8. “Travelin’ On” , 9. “Out on the Road”, 10. “Happy Pills” , 11. “Miriam” , 12. “All a Dream”

Ma cosa dice il web e la carta stampata su Little Broken Hearts? Ecco alcuni commenti e recensioni:

  • Spin: Little Broken Hearts è eccitante perchè esplorare gli angoli più bui del tradimento, amore malato e gelosia con abbastanza vitalità per spingere la Jones fuori dal pallido purgatorio della musica da brunch
  • Exclaim: Questa Norah Jones è danneggiata, pericolosa e vulnerabile e la maestria del suono di Burton aiuta ad approfondire la relazione tra l’ascoltatore e la canzone
  • MusicOHM: C’è molta partecipazione, sia a livello sonoro che lirico, e l’album ricompensa i suoi ripetuti. Cosa più importante di tutte, l’album semplicemente funziona
  • Boston Globe: E’ un impressionante cambio di marcia e direzione
  • The Indipendent: C’è sempre un ingegnoso, spesso inaspettato, collegamento tra la musica e lo stato d’animo di ogni specifica canzone
  • The Telegraph: Nello scorso decennio, sembra che la Jones abbia avuto una trasformazione da sfondo per pranzo a colonna sonora degna di David Lynch
  • Entertainment Weekly: Con Brian Burton (aka Danger Mouse) a produrre, il tutto funziona bene qui
  • Filter: Questi giorni, con Norah Jones, puoi non sapere esattamente cosa stai sentendo e ricevendo, ma sai che è grandioso
  • Rolling Stone: il suo quinto album ha il marchio della collaborazione con Brian “Danger Mouse” Burton che gestisce l’andatura e gonfia le gamme dei colori e delle sfumature
  • Uncut: è una sfacciata e accattivante rivoluzione
  • The Independent on Sunday: è intenso, squisito ma noioso

Ora manca solo la vostra recensione: avete ascoltato l’album? Lo promuovete come nella maggior parte delle critiche qui presenti? Ditecelo dopo il salto…

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