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Vasco Rossi su Facebook critica Baglioni, Minghi e Piero Pelù

Vasco Rossi critica Claudio Baglioni, Piero Pelù, Amedeo Minghi sulla sua pagina Facebook: ecco le sue parole su Soundsblog

pubblicato 15 Aprile 2012 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:33

Vasco Rossi ha voluto fare un regalo ai suoi fan pubblicando due parti della sua autobiografia sul suo profilo Facebook

Un modo di vedere gli anni passati e la realtà musicale attraverso i suoi occhi, i suoi ricordi. Ma proprio quelle parole hanno scatenato un polverone virtuale non da poco. Sono bastati alcuni commenti non esattamente “gentili” nei confronti di alcuni suoi colleghi cantanti e la reazioni dei fan non si è fatta attendere.

Per esempio, non è vero (giustamente e onestamente come ricorda) che tutti sono amici:

“quello che si può intravedere attraverso la nebbia di questo buonismo, oggi tanto diffuso nell’aria della nostra musica italiana, che dice: “Siamo tutti amici, siamo tutti buoni e ci vogliamo tutti bene!”. Eh sì…! Se si va a guardare oltre, invece, se si alza il velo del politicamente corretto, ci sono poi le simpatie varie e le emozioni vive, le empatie autentiche, ma anche le profonde divisioni, le antipatie istintive… ed infine le competizioni vere e proprie. Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna? Canzoni lagnose che non sopporti, ma non glielo puoi dire certo in faccia. Allora lo guardi solo negli occhi, ma in un certo modo provocatorio ed inequivocabile, aspettando (e sperando!) che abbia almeno una qualsiasi reazione visibile, che dica anche soltanto una parola, per poter scatenare una battaglia dialettica (…)”

Per esempio, appunto, Claudio Baglioni

“Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona… che per te è l’emblema… delle musichette da sala d’attesa… Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega… Lo hai conosciuto agli inizi della sua carriera, quando sembrava la brutta copia di Battisti (…) (Mi ricordo che il periodo in cui lui cantava “Passerotto non andar via”… io avevo diciannove anni e scorrazzavo con la mia Honda 750… senza nemmeno sognarmi di poter mai chiamare una donna in un modo così stupido e ridicolo)”

E Amedeo Minghi?

“Wolfang Amadeus Minghi ( il soprannome è mio) che sembra talmente soddisfatto di sé e delle sue canzoni tristi e lagnose…? Che poi, queste sue lagne, lui le fa sempre in tonalità minore… che ti fa scendere giù per le sue scale melodiche sempre di più e, alla fine della torturante atmosfera di triste malinconia, ti risolleva finalmente (anche perché più giù non poteva proprio più andare) con un compiaciuto e soddisfatto…. “La vita mia!” ….In MAGGIORE!! (…) Be’, allora può venirti proprio voglia di smontarlo un po’, di dirgli che la sua aria da fenomeno musicale e il suo modo di tirarsela ti fanno pena, che sono solo un triste squallore, il risultato di una presunzione eccessiva che ha perso ogni contatto con la realtà, quella vera. E sì… E alla fine glielo dici pure! E lui non fa una piega, resta sordo ed isolato nel suo mondo fatto di favole e di preghiere”

Ma anche Piero Pelù non è esente da osservazioni:

“Così tu ti allontani, e vai a sederti in mezzo ai Litfiba. Allora, magari, ti ritrovi di fianco a Pelu’… e lo osservi un attimo. E pensi che ancora non hai capito se canta per scherzo e fa del rock per caso, o se in fondo si diverte soltanto… per sesso! Certo non hai ancora capito nemmeno un suo testo. Tutti quegli ululati poco funzionali e tutte quelle gratuite distorsioni vocali continue, che sottomettono il significato delle parole al solo fine dello spettacolo e della recitazione, sono tanto lontani dalla tua concezione di “canzone” e di “musica rock” che finisce che uno come lui, poi… ti sembra un UFO”

C’è anche lo spazio per alcuni brevi accenni a Gianluca Grignani e Zucchero:

“Ogni tanto può capitarti d’incontrare il giovane talento un po’ sbruffone che ti vuole sfidare, e quindi che devi un po’ “domare”, come Grignani, nei primi tempi. Ma c’è anche chi, come Zucchero, si mette a competere con te a suon di dischi pieni di splendide ed orecchiabili… e travolgenti musiche, complete di arrangiamenti davvero ben confezionati. C’è sempre qualcuno che ti ritrovi regolarmente avanti nelle classifiche, e che raccoglie sempre un po’ più di pubblico di te nei concerti… e che vorresti strozzare”

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” Non posso dire di avere sofferto per lui. Anzi, parliamoci chiaro: fui contento che la sua arroganza e il suo delirio di onnipotenza fossero stati ridimensionati in quel modo. Io ne avevo presi, di schiaffi, nei miei primi anni di concerti…! Soprattutto in quelle centinaia di esibizioni che ho fatto in manifestazioni e fiere dove la gente non stava lì appositamente per me. E per me non era facile convincere, ogni sera, un pubblico che all’inizio si mostrava decisamente freddo e spesso addirittura ostile… per poi riuscire a farlo divertire e a farlo emozionare. (…) Comunque io sarei sopravvissuto anche a questo, mentre Baglioni, intanto, era subito corso a nascondersi sotto il letto. Già sapevo allora che, da quel momento in poi, non avrei avuto più rivali nei concerti dal vivo. Infatti, la mia esperienza e tutti gli anni di gavetta, su tutti i tipi di palco, di fronte ad ogni tipo di pubblico, mi fecero diventare presto una realtà unica nel panorama musicale italiano. Nessuno ha dovuto imparare quanto me a sedurre la gente mettendo l’anima nel comporre le canzoni e nel cantarle. E in quell’epoca nessuno era bravo come me, nel farlo: ero diventato “un incantatore di serpenti”!”

Vasco spiega di non avere nulla da perdere e di amare rischiare:

“Io, nella mia vita, mi sono sempre, continuamente e solamente, dedicato a questa straordinaria avventura del cantare… E sono ormai tranquillo, consapevole di non aver più niente da dimostrare o da perdere… E quindi sono sempre più sfrontato nell’azzardare, nello sperimentare, nel giocare e nel rischiare tutto, ogni volta”

… ma ci tiene a smorzare le eventuali polemiche (poi nate) in seguito a queste sue dichiarazioni:

“quanti lumaconi sono venuti fuori con questa prim parte di L’AltraAutobiografia che si sono soffermati su inutili particolari come i miei gusti musicali senza capire niente della storia…adesso vi pubblico anche la seconda parte e volgio proprio vedere chi legge in buona fede e chi vuol solo litigare giudicare e offendermi perchè racconto una storia fuori dai denti, vera reale e vissuta. benvenuti nello spietato e violento mondo del rock… (…) per quelli interessati ai miei gusti musicali e ai polveroni tra me e Baglioni comunico che il Divino Claudio (che come persona considero squisita) l’ho già chiamato ci siamo già chiariti. anche lui ha le sue opinioni su di me ma è molto più educato e non le dice”

Qui la prima parte dell’autobiografia e qui la seconda

Fonte foto | TM News

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