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Jovanotti ai fan di Padova dopo la tempesta: “Piuttosto che annullare un concerto già iniziato… me lo faccio a nuoto!”

Jovanotti scrive una lettera ai fan di Padova che hanno lasciato il concerto dopo il nubifragio convinti che non sarebbe ripreso

pubblicato 15 Luglio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 06:23

Concerto bagnato, concerto fortunato? Non del tutto. Ecco quello che è accaduto sabato sera durante il tanto atteso live di Jovanotti.

Il cantante è salito sul palco di fronte a circa 37,000 fan adoranti ed entusiasti di poter ascoltare il suo repertorio. Il cielo, però, non prometteva bene. E così, dopo qualche pezzo, la pioggia ha iniziato a diventare sempre più insistente e violenta, costringendo l’artista a fermarsi:

“Ragazzi dobbiamo sospendere, abbiamo gli strumenti inondati”

Tutto annullato? No, perché dopo un paio d’ore, intorno alle 23.40, Jovanotti ha ripreso a cantare, non appena il tempo è apparso più mite e le condizioni erano sufficienti per procedere con le performance. Ma non tutti erano rimasti. Alcuni hanno pensato che non fosse semplicemente sospeso, bensì annullato. E hanno fatto ritorno a casa.

Sono nate polemiche per l’accaduto e anche il produttore dello show, Diego Zabeo titolare della Zed! ha spiegato il malinteso nato per una sorta errore di comunicazione:

“Jovanotti è il primo a decidere e lui ha parlato chiaro sul palco, ha detto: spettacolo sospeso. Poi abbiamo ripetuto due volte dagli altoparlanti dello stadio che i tecnici stavano lavorando per riprendere lo show. Cercheremo di capire chi nello stadio ha detto cose sbagliate, per noi però fa fede quello che viene detto ufficialmente dagli altoparlanti, oltre a quello che scriveva su twitter Jovanotti: il quale non ha mai pensato di non andare avanti, non è da lui andarsene dopo quattro canzoni”

Lo stesso cantante, oggi, dalla sua pagina Facebook, ha voluto spiegarsi con i fan, per evitare ulteriori incomprensioni successive all’accaduto:

AGLI AMICI DI PADOVA CHE HANNO PENSATO CHE LA SERATA FOSSE FINITA LI’

Scrivo agli amici che a Padova hanno deciso di andarsene dopo la “tempesta”. Prima di tutto sappiate che mi dispiace e non considero senza senso la vostra incazzatura o amarezza. Ho saputo che alcuni di voi, pensando che il concerto non avrebbe ripreso ha lasciato lo stadio. Risalendo sul palco non l’avrei mai detto, anzi mi sembravate di più che all’inizio, forse era la voglia di ripartire. Mi dispiace che abbiate deciso di andare via pensando che fosse finita lì (chi ve lo ha detto?), mi dispiace che abbiate preso l’acqua, che vi siate persi la ripresa del concerto, perchè è il “nostro” concerto e siete venuti allo stadio per passare una bella serata. Nessuno ha mai detto che il concerto non sarebbe ricominciato. C’è stato un nubifragio, d’estate succede, è successo durante molti concerti e se ci sono le condizioni si riprende, anche dopo uno stop lungo. Abbiamo atteso il tempo necessario per capire se si poteva riaccendere in sicurezza e con tutte le garanzie per il pubblico. Quando ci hanno assicurato che la tecnologia (strumenti, impianto ecc.) era in grado di funzionare io e la band siamo risaliti e non abbiamo tagliato nemmeno una canzone dalla scaletta. Durante la pausa mi hanno detto “il pubblico non va via, sono tutti lì” e io non sono in grado di vedere se, di 37mila persone, ne manca qualcuna. Le mie informazioni al momento della ripresa erano che c’eravamo tutti, bagnati fradici ma tutti lì per il concerto.
E’ il rock’n’roll, è la musica live. C’è chi suona sotto i bombardamenti, figurateci se ci lasciamo intimidire da un temporale di stagione, per quanto violento. Ci si ferma, si spegne l’impianto, si asciuga quello che serve e passa la tormenta si riaccende e si ricomincia. Vorrei fare gli occhioni che fa John Belushi alla sua fidanzata incazzosissima ne ” i blues brothers” ma io a differenza del suo personaggio non vi ho tradito, non vi ho abbandonato, non vi ho trascurato, anzi!!! ma una cosa l’ho fatta proprio come lui : ho fatto di tutto per salire su quel palco e attaccare la prossima canzone. Sono sicuro che Zed , che è un organizzazione ottima, davvero una delle migliori tra quelle di promoter di concerti , troverà il modo di riconfermare la vostra fiducia. Io quello che posso dirvi è che ho fatto il concerto fino in fondo perchè quello è il mio modo per non tradire la fiducia di chi è venuto lì. Per ora vi saluto e non vi chiedo di non essere arrabbiati con me, capisco che sono io quello con la faccia sul manifesto quindi cosa posso pretendere? è vero, anche se io, quello sul manifesto, sto sul quel manifesto proprio perchè piuttosto che annullare un concerto già iniziato e con 37mila persone… me lo faccio a nuoto! Il sito di ZED , che ha organizzato il concerto di Padova è questo http://www.zedlive.com/”

Poche ore prima, lo stesso cantante aveva ringraziato, invece, chi ha aspettato e non si è lasciato intimidire dalla tempesta

“Grazie Padova! una tempesta vera e propria si è abbattuta sullo stadio di padova poco dopo l’inizio del concerto e abbiamo dovuto interrompere per motivi di sicurezza e perchè gli strumenti sono andati fuori uso. Siete rimasti ad aspettare la ripresa del concerto e dopo oltre un’ora siamo riusciti a riavviare parte delle nostre macchine per permetterci di riprendere lo show. E’ stato uno dei concerti più incredibili di tutta la mia vita e questo lo devo a voi che avete reso anche un diluvio occasione per vivere una grande esperienza. Notte da lupi e serenate! Notte fantastica! Grazie infinite! è proprio vero…a volte…ci vuole pioggia, vento…ma specialmente sangue nelle vene! ecco qualche foto di Maikd scattate poco prima dell’interruzione (che mi ha appena detto “mi sono fottuto due reflex stasera ma ne è valsa la pena”). Quelle dopo le ha fatte col cellulare…e me le manderà presto!”

Foto | Facebook Jovanotti

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