Home Notizie Scar The Martyr: tutto sul nuovo gruppo di Joey Jordison (e i saluti a Soundsblog!)

Scar The Martyr: tutto sul nuovo gruppo di Joey Jordison (e i saluti a Soundsblog!)

Il batterista degli Slipknot presenta il suo nuovo side-project.

pubblicato 3 Luglio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 06:48

Qualche settimana fa il batterista Joey Jordison ha stuzzicato la curiosità dei fan, postando sulla sua pagina Facebook qualche foto di lui (con una inedita barba lunghissima) seduto dietro le pelli e la scritta “Ecco alcune foto dallo studio. Restate sintonizzati”.
In molti, ammettiamolo, hanno pensato/sperato si trattasse di qualcosa legato agli Slipknot, ma il mistero è stato svelato settimana scorsa: Joey era al lavoro per il disco degli Scar The Martyr, il suo nuovo progetto musicale. La band è stata fondata da Joey (che si occupa di batteria, basso e chitarra) e dal cantante Henry Derek. Con loro in studio: il tastierista Chris Vrenna (Nine Inch Nails) e i chitarristi Jed Simon (Strapping Young Lad) e Kris Norris (Darkest Hour).

Prima di passare a parlare del disco, ecco un saluto che Joey dedica ai lettori di Soundsblog!

L’intervista vera e propria sarà disponibile a fine Settembre, quando uscirà il disco degli Scar The Martyr, ma per ora si possono condividere le prime impressioni del batterista sulla band e sulla sua nascita.

“In questo progetto ho concentrato i miei sforzi sulla scrittura. Non mi sono preoccupato dell’ispirazione o di chi sono… Tutto è ruotato intorno allo scrivere canzoni valide. Sto componendo musica che le persone possono percepire, afferrare e ricordare… qualcosa che risuonerà a lungo nella mente di chi lo ascolterà. Se non riesci a ottenere questo risultato, allora non hai nulla.
Mentre lavoravo a nuovo materiale per gli Slipknot, mi sono accorto che stavo scrivendo TROPPI riff e troppa musica nuova, ho dovuto fare un passo indietro e guardare il tutto con un’altra prospettiva. Ho scoperto che c’era del materiale molto coerente e micidiale, che prendeva una direzione diversa rispetto agli Slipknot. C’era un feeling post-punk, industrial, generi che ho sempre amato ma che non ho mai suonato. E’ iniziato tutto così, un paio di anni fa, e adesso sono pienamente soddisfatto del risultato.”

Alcuni dei brani, ascoltati in un rough mix, in realtà non si discostano molto dal sound furioso degli Slipknot – ma le tastiere di Chris Vrenna danno decisamente un tono diverso all’aggressività…

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