Home Notizie Gregg Breinberg e il PS22 Chorus: se insegnassimo l’indierock ai bambini?

Gregg Breinberg e il PS22 Chorus: se insegnassimo l’indierock ai bambini?

Se non sapete ancora chi è Gregg Breinberg, forse dovreste iniziare a conoscerlo. In breve, ecco la storia. Un insegnante delle elementari, con la passione per il rock meno convenzionale, decide che non c’è motivo per continuare a insegnare ai suoi bambini le solite canzoncine. Gregg è un fan di Tori Amos: figuriamoci se può

2 Febbraio 2011 19:39

Se non sapete ancora chi è Gregg Breinberg, forse dovreste iniziare a conoscerlo. In breve, ecco la storia. Un insegnante delle elementari, con la passione per il rock meno convenzionale, decide che non c’è motivo per continuare a insegnare ai suoi bambini le solite canzoncine. Gregg è un fan di Tori Amos: figuriamoci se può accontentarsi dei brani tradizionali.

Un giorno del 2001, raduna i suoi allievi e comincia a spiegargli queste canzoni così diverse da quelle a cui sono abituati. Inizia proprio con un “Twinkle”, un classico di Tori Amos, e decide di avviare il progetto: la canteranno il giorno in cui finiranno le scuole elementari. Cinque anni di lavoro, testi ‘adattati’, nessuna ‘selezione’ delle voci partecipanti e tantissima passione. Il risultato? Esaltante.

Breinberg intuisce le potenzialità dell’idea e continua. Passa senza nessun problema dagli MGMT ai classici del rock, qualche brano più noto, qualcun altro con la voce solista. Il coro, ribattezzato PS22 (dal nome della scuola di Staten Island dove Breinberg insegna), riceve premi, attestati di stima, interesse dei vip e dei nomi illustri (gente del calibro di Lady Gaga, Beyoncè, Ne-Yo). Dirige il suo coro addirittura davanti al Presidente Obama alla Casa Bianca.

Ormai le visualizzazioni del canale YouTube si contano nell’ordine di milioni, tantissimi artisti vanno a trovare i ragazzi a scuola e sono stati pubblicati articoli praticamente ovunque. A noi non rimane che segnalarvi alcuni video e lasciarvi scoprire un’idea semplice, ben realizzata, che per una volta non ‘sfrutta’ l’indubbia tenerezza che può fare un bambino alle prese con certa musica, ma ne svela il valore oltre le classifiche di vendita e la maggiore o minore notorietà.

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