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Sanremo 2011: Dario Caldini presenta “La Precarietà”

Sanremo 2011 è alle porte: dal 15 al 19 febbraio andrà in onda la 61esima edizione della famosa kermesse nazionalpopolare. Sul fronte cantanti definiti “big”, molti sono i nomi che girano tra i ben informati anche se per il momento ancora nulla è stato ufficializzato. Intanto però è possibile avere un assaggio dei giovani che

pubblicato 6 Dicembre 2010 aggiornato 30 Agosto 2020 22:59


Sanremo 2011 è alle porte: dal 15 al 19 febbraio andrà in onda la 61esima edizione della famosa kermesse nazionalpopolare.

Sul fronte cantanti definiti “big”, molti sono i nomi che girano tra i ben informati anche se per il momento ancora nulla è stato ufficializzato. Intanto però è possibile avere un assaggio dei giovani che aspirano a presentare il loro inedito sul palco dell’Ariston. Sul sito della rai (sezione “Sanremo Giovani“) sono disponibili i brani degli artisti ai loro esordi che mirano a costruirsi un posticino nel mondo dello spettacolo sfruttando la famosa vetrina sanremese. Tra questi verranno scelti 9 cantanti che si sfideranno nei prossimi giorni a suon di esibizioni televisive, televoti, click cybernetici e critiche: chi riuscirà a spuntarla andrà di diritto in gara (qui il regolamento).

In questa occasione (una breve rubrica) cercheremo di scovare i giovani talenti le cui canzoni colpiscono di più per temtiche, musiche, arrangiamenti, voci e… chi più ne ha più ne metta.


Partiamo col volgere l’attenzione su Dario Caldini (qui la sua pagina ufficiale di youtube), 24enne piacentino che si presenta con la canzone “La Precarietà” (potete ascoltarla cliccando qui). Il pezzo, dalle tematiche molto attuali di cui, in musica, molto difficilmente potremmo sentir parlare in un contesto differente da Sanremo, è stato scritto da Guido Morra, autore dei testi di alcune canzoni di Renato Zero, Miguel Bosè, Gianni Togni e Riccardo Fogli.

Tra le tante canzoni presentate sul sito mancano slanci di modernità: molte sono le legne che contribuiscono a rovinare il panorama musicale italiano. “La Precarietà”, di sicuro non brilla per originalità e mood giovanile, però recupera su altri versanti: forte del suo impianto armonico tipico della grande orchestra festivaliera, fa leva su un buon apparato strumentale/vocale (ottimi gli arrangiamenti che caratterizzano i collegamenti ai ritornelli) e su una melodia molto orecchiabile.

Che ve ne pare? Dite la vostra nei commenti e se avete tempo per ascoltare anche le altre canzoni presentate sul web fate presenti quelle che vi hanno colpito di più. Avremo tempo di parlarne e discuterne assieme prossimamente.

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