Home Noemi: “Mi sono trasferita a Londra perché volevo nuovi stimoli. Spero di preparare qui il nuovo album”

Noemi: “Mi sono trasferita a Londra perché volevo nuovi stimoli. Spero di preparare qui il nuovo album”

Noemi rivela di essersi trasferita a Londra, dove ieri sera ha tenuto un mini concerto. Poi racconta la sua esperienza a The Voice.

pubblicato 30 Marzo 2013 aggiornato 20 Febbraio 2021 14:05

Noemi al quotidiano Libero ha raccontato la sua vita da emigrata nel Regno Unito, a Londra in particolar modo:

Mi sono trasferita a Londra lo scorso dicembre. Nel Regno Unito mi trovo bene, al punto che vorrei preparare qui il mio prossimo album.

Una scelta, quella di lasciare l’Italia almeno temporaneamente, fatta perché “avevo bisogno di nuovi stimoli”. La musica conta molto in questo senso, come ha spiegato Veronica Scopelliti (questo il suo vero nome):

Londra è un posto fantastico. Ci ero già stata da turista, ma viverci è chiaramente diverso. In Europa non c’è alcun posto paragonabile, soprattutto dal punto di vista musicale. E’ la città perfetta per cercare nuovi temi e autori: è incredibile la velocità con la quale si conoscono persone; perfino i pezzi grossi, se attratti da un’idea, si mettono a disposizione. Da noi in Italia, invece, ce la tiriamo di più. Ho bisogno di evolvermi e sviluppare il mio sound, migliorando anche come cantautrice: respirare un’aria diversa e ricca di energia come quella londinese mi è indispensabile. Mi piacerebbe sfondare all’estero, ma quando esprimi un’ambizione del genere in Italia ti prendono per scema.

Proprio nella capitale inglese la cantante scoperta da X Factor ieri sera si è esibita al Roof Gardens South Kensinghton, l’ex ristorante di Madonna, ora diventato spazio per show case e live performance, in un mini concerto della durata di un’ora circa (“è stata un’esperienza significativa: ci tenevo ad esibirmi”). Ma di Noemi oggi si parla anche come protagonista del fenomeno televisivo dell’anno, The Voice, in onda ogni giovedì sera su Rai2:

Non si tratta di un vero e proprio talent show; per esempio non c’è il daytime e i ragazzi sono meno spiati. A me The Voice ricorda più un varietà da prima serata, anche grazie alla regia e alle scenografie bellissime. Mi ha convinto soprattutto sapere chi fossero gli altri coach: da loro ho molto da imparare. Raffaella Carrà è una sicurezza televisiva, Riccardo Cocciante un pilastro della musica e del buon gusto; Piero Pelù un baluardo della libertà espressiva.

E lei, la rossa della seconda edizione di X Factor, che ha cantato pezzi di Vasco Rossi e di Fiorella Mannoia, cosa rappresenta nello show di Rai2?

Spero di essere un punto di riferimento per quanto riguarda la musica giovane.

Noemi