Home Notizie I dischi dei Pink Floyd? Comprateli ora o -forse- mai più

I dischi dei Pink Floyd? Comprateli ora o -forse- mai più

La notizia è di quelle che fanno riflettere e non poco. Non sarà certo un problema per gli amanti della band: piuttosto per qualche nuovo affezionato che stava faticosamente (e dispendiosamente) provvedendo a completare la discografia. Il punto è che i dischi dei Pink Floyd rischiano di diventare introvabili. Cosa è successo?Il 30 giugno scorso

pubblicato 17 Agosto 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 00:27


La notizia è di quelle che fanno riflettere e non poco. Non sarà certo un problema per gli amanti della band: piuttosto per qualche nuovo affezionato che stava faticosamente (e dispendiosamente) provvedendo a completare la discografia. Il punto è che i dischi dei Pink Floyd rischiano di diventare introvabili. Cosa è successo?

Il 30 giugno scorso è scaduto il contratto con la EMI e non è ancora stato rinnovato. Il management dei Pink Floyd ha -ovviamente- iniziato le trattative con le major interessate già diciotto mesi fa, ma le proposte (economiche e di marketing) non hanno ancora trovato un vincitore, anche perché la band (e la EMI, c’è da scommettere) chiedono una cifra troppo elevata.

E ora? I cd stampati prima della fine del contratto sono ancora nei negozi, ma la major inglese non può più stamparne altri, essendo trascorsi i termini della licenza. Quando le copie finiranno, se non si sarà provveduto altrimenti, non ci sarà più modo di comprare la musica dei Pink Floyd. C’è sempre il mercato digitale, direte voi. Invece incombono guai anche su quel fronte…

Lo scorso mese di marzo i Pink Floyd infatti, hanno vinto una causa in cui si opponevano alla vendita delle singole tracce dei loro album sui maggiori negozi digitali come iTunes e Amazon. Non è grave quanto la mancanza di copie sul mercato del supporto ‘fisico’, ma contribuisce a dare la misura di quanto la EMI stia gestendo molto male band e debiti, visti anche i precedenti con Radiohead e Paul McCartney.

I Pink Floyd poi, non sono solo un vero e proprio monumento del rock, ma anche una miniera d’oro per l’etichetta. Dal 1991 la solo negli Stati Uniti hanno venduto 36,2 milioni di copie di cd (circa 311mila quest’anno) e hanno registrato 6,5 milioni di download. Sarebbe abbastanza per far prosperare autonomamente aziende più piccole: sicuramente danno respiro (e prestigio) a una major ormai quasi allo sbando.

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