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Heineken Jammin’ Festival 2010: la giornata finale martedì 6 luglio

L’Heineken Jammin’ Festival 2010 si è chiuso ieri con l’affluenza record, per il 2010, di oltre 40 mila persone. I Pearl Jam hanno dato la scossa al Festival, sono riusciti a richiamare così tanta gente perché arrivare al palco era materialmente impossibile. Ma andiamo con ordine, le condizioni del clima non erano delle migliori, verso

pubblicato 7 Luglio 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 01:01


L’Heineken Jammin’ Festival 2010 si è chiuso ieri con l’affluenza record, per il 2010, di oltre 40 mila persone. I Pearl Jam hanno dato la scossa al Festival, sono riusciti a richiamare così tanta gente perché arrivare al palco era materialmente impossibile. Ma andiamo con ordine, le condizioni del clima non erano delle migliori, verso le 15.00 del pomeriggio c’erano più o meno 28° con un alto tasso di umidità, ma già verso le 17.00 il clima ha iniziato a cambiare con forti raffiche di vento e una leggera ma intensa pioggia che ha fatto interrompere i concerti per circa 20 minuti. La situazione però non è precipitata e tutto si è svolto come da programma, fino alla fine. Sul palco principale i Plastic Made Sofa hanno aperto le danze proponendo un’ottima musica che ha coinvolto da subito il numeroso pubblico, la band vincitrice del Contest ha suonato per circa 30 minuti lasciando il posto ai Gomez.

I Gomez, il gruppo inglese di Indie rock, hanno riscaldato gli animi per oltre 40 minuti proponendo il meglio del loro repertorio. Musicalità rock che hanno spianato la strada alle band più in voga del momento.

Alle 16.30 Beth Ditto, con il suo gruppo i Gossip, fa il suo ingresso sul palco, la sua presenza è notevole come la sua vocalità. Il concerto si apre con Standing In The Way mentre con Men In Love la cantante scende dal palco e va ad abbracciare il pubblico, è un bagno di folla per Beth vestita con un abito aderente della Disney. Love Long Distance, Listen Up fanno saltare i numerosi fan mentre Heavy Cross chiude il concerto sotto una pioggia di applausi.

La pioggia, questa volta reale, blocca i concerti per circa 20 minuti per poi lasciare il posto agli Skunk Anansie della scatenatissima Skin voce e anima della band. Skin si lancia sul pubblico facendosi trasportare da mille mani, aumentano le urla e gli applausi per un pubblico sempre più numeroso. Fa riflettere vedere già alle 18.00 più di 30 mila persone in delirio quando gli Aerosmith avevano richiamato “solo” 23 mila persone. Il punto più alto del concerto si ha con Hedonism, forse la canzone più amata, almeno qui in Italia. La musica prosegue per oltre 70 minuti regalandoci sul finale Skankheads e Little Baby Swastika. Gli Skunk Anansie lasciano il palco, il pubblico è soddisfatto, il rock è tornato dopo la giornata di solo hip hop.

Ore 19.45, Ben Harper & Relentless7 sono incitati a gran voce dal pubblico che ormai sfiora le 40 mila presenze. Keep It Together, la bellissima Diamonds, Better Way sono le canzoni che fanno ballare e cantare i fan ma il momento più alto si ha dopo circa 40 minuti di concerto. Sul palco entra in scena Eddie Vedder il cantante dei Pearl Jam, è il delirio, urla e grida accompagnano il suo ingresso, inizia il duetto sulle note di Under Pressure, cover dei Queen. Vicino al palco accorrono sempre più persone, ormai la soglia dei 40 mila è superata. Il momento è rock, l’atmosfera è quella dei grandi eventi. Ben Harper indossa una maglia Io Non Me Ne Frego della campagna sociale contro la povertà, mentre il resto della band ha t-shirt che richiamano Venezia e l’Italia in generale, chi ha maglie con la scritta Italian Stallion e chi il Leone di San Marco. Dopo oltre 90 minuti di concerto Ben lascia il palco per i Pearl Jam.

Per i Pearl Jam è il tripudio, tutta la zona vicino al palco è impenetrabile, la collina di fronte è completamente ricoperta di persone che incitano a gran voce la band di Seattle. Given To Fly apre il concerto che durerà per oltre due ore. Il clima è di quelli giusti, Eddie Vedder ha in mano una bottiglia di vino italiano ed ad ogni fine canzone un sorso d’Italia entra nel suo corpo. Small Town, Breath, Even Flow riecheggiano nel parco che è diventato tutto per loro, il grande evento finalmente è giunto. A metà concerto Ben Harper irrompe sulla scena per ricambiare il favore e inizia un ennesimo duetto tra lui e la band. Jeremy chiude la prima parte del concerto mentre Alive è la canzone che più viene urlata dagli oltre 45 mila, perché secondo i dati l’affluenza ha sfiorato i 46 mila spettatori. Il concerto si chiude con ancora Ben Harper sul palco, è tripudio, nonostante la pioggia che ha fatto saltare i Green Day, sono stati quattro giorni di puro rock, bellissima la location e grandi i gruppi. Venezia, sullo sfondo, ha reso il posto ancora più caratteristico.

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