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iPhone, Android e Windows Mobile: la super chitarra di Steffest

A far suonare l’iPhone (o l’iPod Touch) ci hanno già pensato in molti: poco dopo l’uscita, schiere di volenterosi programmatori hanno rilasciato versioni più o meno valide di pianoforti, chitarre, sequencer e sintetizzatori. Qualcuno (Meg, ex-99Posse) ci va pure in tour. Qui però siamo davanti ad un mattacchione che si è spinto davvero oltre. “Chi

pubblicato 14 Maggio 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 02:09

A far suonare l’iPhone (o l’iPod Touch) ci hanno già pensato in molti: poco dopo l’uscita, schiere di volenterosi programmatori hanno rilasciato versioni più o meno valide di pianoforti, chitarre, sequencer e sintetizzatori. Qualcuno (Meg, ex-99Posse) ci va pure in tour. Qui però siamo davanti ad un mattacchione che si è spinto davvero oltre.

“Chi dice che il sistema operativo dell’iPhone, Android e Windows Mobile non suonano bene insieme?”, si chiede Stef Verheijen, aka Steffest: uno sviluppatore belga con l’hobby della musica. Il signor Verheijen ha unito i vari device, ha scritto un paio di linee guida con i sequencer e ha realizzato una cover di “Cracklin Rosie”, brano storico di Neil Diamond.

Non sarà il futuro della musica (anche perché l’oggetto assemblato è davvero di rara bruttezza), però lancia una sfida e -soprattutto- ci porta a interrogarci su quella che può essere la nuova strada che la tecnologia può intraprendere per quanto riguarda la strumentazione musicale. Sempre più portatile e integrata con altre funzionalità.

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