Home Interviste Soundsblog intervista Giovanni Allevi per il nuovo album Sunrise: “Finalmente sono felice”

Soundsblog intervista Giovanni Allevi per il nuovo album Sunrise: “Finalmente sono felice”

Giovanni Allevi pubblica Sunrise e rilascia un’intervista a Soundsblog, ecco le risposte e la tracklist del nuovo album

pubblicato 6 Novembre 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 12:47


E’ uscito, lo scorso 30 ottobre, il nuovo album dell’enfant terrible della musica classica contemporanea, Giovanni Allevi, pianista italiano che annovera una serie di successi e riconoscimenti internazionali, con esibizioni in Europa, Hong Kong e New York. E, poche ore dopo, ha raggiunto i primi posti della classifica iTunes.

Sunrise è stato pubblicato a due anni di distanza dal precedente “Alien”, del 2010. Così il compositore ha raccontato il nuovo lavoro:

“Voglio pensare che SUNRISE rappresenti l’alba di un nuovo giorno. Ora siamo avvolti nell’incertezza, ma non dobbiamo smettere di sognare un mondo più bello. Vorrei che queste note possano donare a tutti un po’ di speranza e possano infondere il coraggio di intraprendere nuove strade. La Musica, la mia Strega Capricciosa, è riapparsa col suono struggente del violino e del pianoforte e orchestra. La musica della mia rinascita. Dopo un lungo e difficile periodo, le note, la gioia e l’entusiasmo sono tornati ad investirmi come una cascata. Ora voglio solo che queste note siano vicine al cuore della gente, che siano di incoraggiamento a superare i momenti di buio, per ritrovare quella luce che è dentro ognuno di noi”

Noi di Soundsblog abbiamo voluto contattare Giovanni Allevi e fargli alcune domande. Potete leggere l’intervista dopo il salto:

Giovanni Allevi intervista Sunrise

Giovanni Allevi intervista Sunrise
Giovanni Allevi intervista Sunrise
Giovanni Allevi intervista Sunrise
Giovanni Allevi intervista Sunrise
Giovanni Allevi intervista Sunrise

Il 30 ottobre è uscito il tuo nuovo album, Sunrise: come lo presenteresti al pubblico?
Quella di Sunrise è la musica di chi è passato attraverso il buio e vuole uscirne. E’ un album positivo anche se drammatico; mentre nel Concerto per Violino e Orchestra affondo le dita nelle passioni umane, nella Fantasia per Pianoforte e Orchestra voglio raggiungere quell’infinito, quella purezza che non è dentro di me e di cui sento fortemente il bisogno.

Ho letto che ti sei laureato in filosofia, nel 1998, con la tesi “Il vuoto nella Fisica contemporanea”. Ti chiedo quindi: c’è un vuoto, secondo te, nella musica contemporanea? Un senso di superficialità o di eccessiva leggerezza, in campo nazionale e internazionale?
Al contrario, sento nella nostra epoca una esplosione di creatività e l’urgenza di affermare nuove idee.

Quindici anni fa usciva 13 dita, il tuo album di debutto: come guardi, dopo tanti anni, quel tuo primo lavoro? Ricordi ancora le emozioni di quel periodo?
Ricordo che, essendo allora un esordiente, dovetti registrare “13 dita” in un solo giorno. Per il resto fu una sensazione da capogiro.

Musica italiana e musica internazionale: quale artisti segui maggiormente?
Seguo con molta passione tutti quei ragazzi e ragazze, magari ancora sconosciuti, che scrivono la propria musica e me la inviano per un parere. E’ una grande fortuna poter discutere di un’opera col suo creatore.

Il tuo ultimo album comprato? Mi dici una canzone che ti ricorda l’infanzia, i tuoi vent’anni e una che ascolti spesso ultimamente?
L’ultimo album è stato il cofanetto che contiene le Quattro Stagioni di Vivaldi interpretate e dirette dal M° Salvatore Accardo. Posso dire con certezza che quell’esecuzione sia un punto di riferimento indiscutibile. A vent’anni ho ascoltato fino all’inverosimile una cassetta dello Zecchino d’Oro, contenente la canzone “Il corsaro nero va in pensione”. Ultimamente sento più che mai il bisogno di silenzio.

C’è un brano a cui sei particolarmente legato? E perchè?
E’ la canzone “Mimì sarà” dall’album “Terra di nessuno” di Francesco De Gregori. C’è una modulazione ai toni lontani che utilizzavo come esempio quando insegnavo armonia. Ancora oggi, quel passaggio dal Sol maggiore al Fa maggiore, così repentino e delicato, mi sorprende e mi commuove.

Nel mondo c’è una passione estrema per i talent show: X Factor, The Voice tra alcuni nomi. Che rapporto hai con questi programmi? Li segui? Li ritieni interessanti e validi o solo un’illusione per i concorrenti?
Dopo l’entusiasmo iniziale mi interessano sempre meno.

Ai giovani che vogliono seguire le tue orme cosa consigli?
Di non aver paura di intraprendere strade alternative. Per tutta la vita ho avuto la sensazione che il mondo andasse da una parte, io dall’altra. Se non avessi seguito il cuore, vincendo la paura di sentirmi emarginato, oggi non ci sarebbe la mia musica.

C’è qualcuno, attualmente, con cui vorresti lavorare e collaborare il prima possibile?
Il mio grande accusatore è un anziano violinista. Mi ha messo contro tutto il mondo accademico. So che sto per dire un’assurdità, ma sarebbe un sogno ascoltare il mio Concerto per Violino e Orchestra interpretato da lui.

Si legge che, prima dell’uscita di “Alien”, Nazzareno Carusi su Panorama, abbia dichiarato: «Un fatto è certo, la fama di Allevi ha ridato vita al pianoforte e spinto molti ragazzi a studiare lo strumento. Nei suoi confronti c’è solo molta invidia. Lo attaccano quelli della vecchia scuola, alla ricerca disperata di un motivo per sopravvivere al cambiamento. Giovanni non chiede nulla a nessuno, suona la sua musica e lo fa bene». Quando hai letto queste parole cosa hai pensato?
Ho provato un senso di profonda riconoscenza per le sue parole. Ricevere la stima di un giovane pianista già apprezzato in tutto il mondo è stato un dono inaspettato.

C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che vorresti aggiungere?
Vorrei che mi chiedessi se sono felice. Sì, finalmente lo sono. Mi dicono che Sunrise, il mio album sinfonico, è in vetta alla classifica di i-Tunes. E’ un fatto di cui non mi sono mai preoccupato particolarmente; ma l’idea che un Concerto per Violino e Orchestra, scritto oggi, sia finito lì e che sia così tanto amato, mi fa provare un senso di vertigine. E’ una meravigliosa assurdità.

Ringraziamo Giovanni per la sua disponibilità!

Tracklist ‘Sunrise’

    Sunrise – 3:09
    Mandela – 6:20
    Symphony of life – 7:55
    Elevazione – 10:41
    Heart of snow – 9:50
    La danza della strega: Concerto per violino (Mosso) – 12:33
    La danza della strega: Concerto per violino (Adagio) – 7:48
    La danza della strega: Concerto per violino (Allegro con slancio) – 11:24

Interviste