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Intervista a Francesco Bianconi dei Baustelle

I prezzemolini dell’ attuale stagione live italiana sono senza ombra di dubbio i Baustelle : essi sono praticamente ovunque, protagonisti di un tour che li vede presenti in ogni festival ed evento musicale della penisola. In occasione del Julive, abbiamo incontrato Francesco Bianconi, voce e leader del gruppo: sigaretta perennemente accesa e novello look con

pubblicato 12 Agosto 2006 aggiornato 11 Febbraio 2021 16:10

I prezzemolini dell’ attuale stagione live italiana sono senza ombra di dubbio i Baustelle : essi sono praticamente ovunque, protagonisti di un tour che li vede presenti in ogni festival ed evento musicale della penisola. In occasione del Julive, abbiamo incontrato Francesco Bianconi, voce e leader del gruppo: sigaretta perennemente accesa e novello look con baffo anni sessanta, a dispetto dell’immagine da viveur d’altri tempi Francesco è una persona tanto schiva da evitare anche lo sguardo durante la nostra breve chiacchierata post concerto. Eccone il resoconto.

Soundsblog: E’il vostro momento: il pubblico vi adora e state girando l’Italia con un tour incredibile, che tocca realtà completamente diverse, dal Festivalbar al Mi ami alle varie Feste dell’Unità. Hai qualche aneddoto da raccontarci riguardo la vostra esperienza di musicisti viaggiatori?

Francesco: Ce ne sarebbero tanti, quando vai in tour è come fare una gita scolastica: succedono così tante cose che paradossalmente ora come ora non mi viene in mente nulla. Direi che è estremamente divertente, come dici tu vedi realtà molto diverse tra loro. Un giorno sei in un hotel a 10.000 stelle sul golfo di Napoli, il giorno dopo alloggi nella peggiore catapecchia che ti possa capitare.

S: Come spesso hai dichiarato, il tuo mito è Serge Gainsbourg, che tra l’altro stasera avete omaggiato citando Je t’aime moi non plus. Con chi ti piacerebbe rifare il celebre duetto di questo pezzo?

F: Con tantissime donne, ed anche con uomini…(ci pensa) con Bjork , -questa è sparata grossa- con i Blonde Redhead

S: E in italiano? Pensa alle versioni italiane, rifatte all’epoca da meteore quali i Combos o Brigitte.

F: In italiano…con Paolo Conte! Si mi piacerebbe fare una cosa tra due uomini, ma questa è proprio delirante e spero che Conte non lo venga mai a sapere!

S: Beh speriamo allora che non legga mai questa intervista!..Senti, che mi dici del tuo rapporto con la radio?

F: Ultimamente è molto migliorato. Prima non ascoltavo assolutamente la radio, ora invece la sento volentieri, mi piace soprattutto sentire gente che parla in radio più che ascoltare musica. Ormai è diventata una consuetudine, la mattina faccio colazione con la radio accesa, mi piace sentire qualcuno che parla, legge i notiziari ecc.

S: Avete mai pensato di incidere una colonna sonora?

F: Ci abbiamo pensato tantissime volte, il problema è che poi dall’altra parte nessun produttore o regista ci ha mai preso in considerazione, però continuiamo a sperare.. nei primi due dischi dei Baustelle lo scrivevamo nelle note di copertina: “siamo disponibili per colonne sonore”.

S: E qual è il film ideale per i Baustelle?

F: Sono abbastanza aperto, ovviamente mi piacerebbe leggere la sceneggiatura, il soggetto, ma in quanto ai generi sono aperto, non ho pregiudizi o preferenze particolari.

S: Per finire, rispondimi la prima cosa che ti viene in mente. Quale disco ti porteresti su un isola deserta?

F: Il White album dei Beatles.

Io avrei risposto The rise and fall of Ziggy Sturdust and The spiders from mars, forse. Ma come avrete capito, questa è una di quelle domande degne del nostro sondaggio stupido 🙂

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