Home Diodato Concerto Uno Maggio Taranto 2018: Roy Paci e Diodato a Soundsblog (Video)

Concerto Uno Maggio Taranto 2018: Roy Paci e Diodato a Soundsblog (Video)

L’intervista ai due direttori artistici dell’evento.

pubblicato 30 Aprile 2018 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:43

Roy Paci e Diodato sono i direttori artistici del Concerto Uno Maggio Taranto 2018, la manifestazione organizzata dall’attore Michele Riondino e dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.

Il concerto avrà inizio alle ore 14. Sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche, si alterneranno i seguenti artisti: Emma Marrone, Brunori Sas, Levante, Noemi, Mezzosangue, Irene Grandi, Ghemon, Teresa De Sio, Colapesce, Bud Spencer Blues Explosion, Coma_Cose, Piotta, Luca De Gennaro, Modena City Ramblers, Lacuna Coil, Mama Marjas & Don Ciccio, Fido Guido, Francesco Di Bella, Meganoidi, Terraross, Med Free Orchestra e Frenetik & Orange 3.

Soundsblog ha intervistato Roy Paci e Diodato, reduci, tra l’altro, dalla partecipazione in duetto all’ultima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Adesso.

Di seguito, trovate alcune delle loro dichiarazioni:

Roy Paci: “Io sono di Augusta, una città, per mille motivi, molto simile a Taranto. Lavorare per questo concerto, fin dalla prima volta, è una cosa che ci fa stare bene. Parlare, con gli artisti, della realtà di Taranto è una cosa che, grazie al Cielo, non è solo prettamente musicale. Di base, c’è un principio etico e morale non indifferente. Riunire tutti questi artisti non è stato difficile. Agli inizi, sì. Adesso tutti vogliono partecipare a questa giornata importante. Dobbiamo contenere il numero dei colleghi e degli amici…”.
Diodato: “Da tarantino, fin dal primo anno, ho cercato di dare il mio contribuito, chiamando gli amici. All’inizio, era una manifestazione quasi folle. Raccontare quello che stava accadendo a Taranto era una follia. Gli uomini del Comitato, per me, sono veri e propri eroi, sono riusciti in quest’impresa. Non è un festival musicale, è una manifestazione che si serve della musica per dare alle persone, che hanno l’urgenza di denunciare una serie di cose, un grande megafono. C’è una consapevolezza da parte degli artisti: sanno perfettamente dove vanno a suonare e quali sono le motivazioni. Siamo molto orgogliosi”.

Nel video, invece, c’è l’intervista completa.

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